Caso Open Arms, Salvini: "Risarcimento da un milione? Non apro i pacchi ad Affari Tuoi"

Dopo la richiesta di risarcimento delle parti civili nel processo Open Arms, Matteo Salvini ha spiegato: "Non è stato facile spiegare ai miei figli che papà non rischia il carcere domani"

Caso Open Arms, Salvini: "Risarcimento da un milione? Non apro i pacchi ad Affari Tuoi"
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Nuova udienza per il caso Open Arms presso il tribunale di Palermo. Quest'oggi hanno sfilato le parti civili, che hanno chiesto complessivamente un milione di euro di risarcimento a Matteo Salvini, unico imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. Del caso ha parlato lo stesso ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture nel corso dell'intervista a "Cinque minuti", il programma di Bruno Vespa in onda subito dopo il telegiornale di Rai 1 delle 20.

"Se sono convinto che tenere per parecchi giorni fermi sulla nave 147 persone fosse giusto? Assolutamente sì. La mia coscienza di padre di famiglia mi ha imposto di salvare vite in mare e su terra, ma nessuna legge può imporre di spalancare i confini del mio Paese a immigrati clandestini che arrivano su navi straniere", ha spiegato il vicepremier, sottolineando che durante la sua presenza al Viminale ha ottenuto risultati nel contrasto al traffico di uomini. "Ho sostanzialmente quasi azzerato gli sbarchi, ho dimezzato il numero di morti e dispersi nel Mar Mediterraneo, ho fatto quello che la legge mi permetteva e che avevo promesso di fare agli italiani", ha proseguito. Ora, dice ancora Salvini, "non pretendo una medaglia ma che io meriti sei anni di carcere, che non si danno neanche a un pedofilo o a un rapinatore, e in aggiunta un risarcimento di un milione di euro... Non sono ad 'Affari tuoi' ad aprire i pacchi".

Quindi, ha aggiunto il vicepremier, "ho fatto il ministro, ho fatto il mio dovere e quindi conto che verrò assolto perché difendere i confini del mio Paese non era un reato ma era un dovere. Un mio preciso dovere". Ora, però, rischia di andare in carcere su richiesta dei pm: "Non è stato facile spiegare ai miei figli che papà non rischia il carcere domani, ha semplicemente fatto il suo lavoro e quello che gli italiani chiedevano". Al ministro è comunque arrivata forte un'ondata di solidarietà da parte degli italiani, anche di insospettabili: "Quello che mi fa piacere è che tantissimi italiani che non la pensano come me, e che non hanno votato Lega, mi abbiano detto 'non mollare, tieni duro' perché la galera la si dà magari a quei clandestini che qualcuno ha fatto sbarcare e che stasera occupano più di un terzo dei posti nelle carceri italiane".

Qualunque sia la decisione dei giudici, che verrà comunicata a ottobre, Matteo Salvini ha le idee chiare: "Non patteggerò e non mi dimetterò.

Ho mille difetti ma chiesi il voto agli italiani per difendere confini e abbiamo risolto il problema dell'immigrazione clandestina, abbiamo salvato vite, abbiamo risparmiato agli italiani migliaia e migliaia di reati. Non pretendo una medaglia, ma nemmeno di finire in galera".

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