Caso Ramy, lo dicono pure i pm: "Inseguimento regolare". E spunta un nuovo video

I carabinieri hanno inseguito lo scooter con a bordo Ramy per circa 20 minuti per le strade di Milano, tra semafori "bruciati" e vie imboccate contromano

Incidente Ramy
Incidente Ramy
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La procura continua le indagini sulla morte di Ramy Elgaml, 19 anni, che si trovava a bordo dello scooter guidato dal 22enne Fares Bouzidi che, per sua stessa ammissione subito dopo l'incidente, non si sarebbe fermato al posto di blocco perché non aveva la patente. I carabinieri che hanno effettuato l'inseguimento sono stati messi sotto accusa anche dal sindaco di Milano, Beppe Sala, e dall'ex capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli. Ma le discussioni sono comunque solo chiacchiere per ora, soprattutto se chi punta il dito e commenta non ha in mano i verbali e le perizie effettuate. Dalla procura iniziano a emergere le prime indiscrezioni e per il momento, stando alle valutazioni per ora disponibili da quel che emerge i carabinieri non avrebbero effettuato alcuna violazione.

Non ci sarebbero state violazioni ai protocolli, ai regolamenti e alle normale penali nell'inseguimento che ha impegnato le auto dei carabinieri per 20 minuti, per un totale di 8 km, per le strade di Milano quella notte di novembre. Lo scooter guidato da Fares ha bruciato semafori rossi, precedenze, incroci e ha percorso contromano numerose strade a velocità elevatissima. Solo per un fortuito caso del destino in quell'inseguimento non ci sono stati altri mezzi coinvolti. La procura vuole vederci chiaro in ogni dettagli di questo caso che ha sollevato molto clamore mediatico, anche perché non sono mancati coloro che hanno usato la morte di Ramy a scopo politico e per giustificare le violenze di piazza.

Incidente Ramy
Incidente Ramy

Gli indagati per omicidio stradale per il momento sono due, Fares e il carabiniere che guidava l'auto che, per ultima, si è trovata a distanza ravvicinata con lo scooter prima che questo cadesse. Ci sono anche altri carabinieri indagati per presunto favoreggiamento e depistaggio. Ma si tratta ancora di soggetti, così come Ramy, indagati e non imputati, quindi per attribuire colpe e responsabilità bisognerà aspettare almeno il rinvio a giudizio e la chiusura delle indagini. Nelle nuove immagini mostrate in a Dritto e Rovescio si vedono gli attimi immediatamente successivi all'incidente, ripresi con la bodycam di uno dei carabinieri che si trovava sulle auto che hanno effettuato l'inseguimento, non quella che si trovava immediatamente dietro lo scooter.

Quel militare è stato ascoltato in procura nelle ultime ore e i pm pare si siano concentrati principalmente sulla diffusione delle immagini ai media. Gli inquirenti hanno delegato gli investigatori del nucleo investigativo ad acquisire, tramite un ordine di esibizione, il servizio andato in onda ieri negli studi di Mediaset.

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