Il Pd tace davanti alla notizia dello stupro avvenuto lo scorso settembre durante la festa dell'Unità di Bologna, quando una 15enne è stata stuprata dal branco. Che paradosso per i compagni sapere che, mentre dal palco si riempivano la bocca di belle parole sull'uguaglianza dei diritti e su quelli delle donne, a poca distanza un gruppo di coetanei di origine africana della ragazzina la violentava sessualmente. Elly Schlein non parla, e non lo fa nemmeno Stefano Bonaccini in qualità di governatore della Regione Emilia-Romagna. Tace anche Matteo Lepore, sindaco della città, eppure il caso esiste e non può, e deve, essere insabbiato.
La notte tra il 17 e il 18 settembre la 15enne italiana ha dovuto subire le peggiori angherie ma solo ora che il gip ha spiccato il divieto di avvicinamento per l'unico maggiorenne coinvolto si è avuta notizia del fatto. Un divieto che per il momento risulta inutile, spiega il quotidiano Libero, dal momento che il ragazzo ha ben pensato di trasferirsi in un altro Paese. Chissà se proprio in conseguenza ai fatti della festa dell'Unità, nella speranza di farla franca. Gli altri personaggi coinvolti, tutti minorenni, sono in Italia. Hanno cognomi stranieri ma sono connazionali di seconda generazione e tra loro compaiono anche delle ragazzine.
A effettuare materialmente la violenza sarebbe stato proprio il maggiorenne, come si evince dai video che venivano girati durante lo stupro, mentre tutti attorno a lui lo incitavano, quasi come fosse una corrida o un gioco. In uno dei due si vede la vittima bullizzata. La ragazzina si è poi rivolta ai carabinieri, raccontando i dettagli di quella serata da incubo, con il terrore di subire ulteriore vergogna in caso di diffusione del video. Stando alla ricostruzione della giovane vittima lontano dalle persone, il gruppo avrebbe iniziato un gioco tipico degli adolescenti.
Una sorta di "gioco della bottiglia" che, però, è degenerato fino al punto che la 15enne è stata costretta a compiere degli atti sessuali con uno dei ragazzi. "Dai, facci vedere se sei capace di... Secondo noi non sai fare...", così parte la "sfida". La vittima viene strattonata per un braccio e costretta a compiere atti sessuali con uno dei partecipanti a quel folle "passatempo", un amico del maggiorenne. Attorno a loro le urla di incitamento che fanno da contraltare a quelle di paura della vittima.
I militari hanno iniziato sin da subito le indagini, coordinate dalla pm Francesca Rago, con l'obiettivo di ricostruire la dinamica esatta degli eventi e per accertare le responsabilità delle
varie persone coinvolte. Essendoci coinvolti dei minori è stata coinvolta anche la procura dei minori. Sono tutti accusati di violenza sessuale di gruppo, aggravata dal fatto che la vittima è una minorenne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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