Omicidio Nada Cella: tensioni in aula. La mamma del commercialista fuori dal processo

Viene esclusa dal processo per l’omicidio di Nada Cella la mamma del commercialista Soracco: era accusata di favoreggiamento

Omicidio Nada Cella: tensioni in aula. La mamma del commercialista fuori dal processo
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Colpo di scena all’udienza per il processo di primo grado relativo all’omicidio di Nada Cella. Marisa Bacchioni, 93enne madre del commercialista Marco Soracco, è stata infatti esclusa dal processo per ragioni di età e di salute: la sua posizione e quella del figlio era stata già stralciata alla prima udienza. I due erano infatti stati accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni al pm, ma attualmente il solo Soracco risponde di favoreggiamento, perché l’imputazione di false dichiarazioni potrebbe essere richiamata in un eventuale processo d’appello.

Il nome di Bacchioni era emerso in due occasioni particolari ogniqualvolta si è parlato del cold case: avrebbe ricevuto una telefonata con la presunta testimonianza di una donna che affermava di aver visto Anna Lucia Cecere, oggi imputata per l’omicidio, andare via dallo studio Soracco sporca di sangue. Inoltre Bacchioni, donna molto attenta all’igiene, avrebbe ripulito la scena del crimine dal sangue. Nada Cella era stata infatti uccisa nello studio Soracco in cui lavorava, il 6 maggio 1996.

Il legale di Bacchioni Andrea Vernazza ha presentato una perizia in cui si sostiene che la donna non sarebbe in grado di intendere e di volere e quindi non può stare a processo. La risposta è avvenuta con un’ordinanza del presidente della corte che ha appunto escluso Bacchioni dal procedimento: “La Corte d'assise, rilevato che dalla consulenza tecnica prodotta dalla difesa Bacchioni emergano elementi congruamente rappresentati riguardo alla condizione di attuale irreversibile incapacità della stessa Bacchioni di partecipare coscientemente al procedimento si riserva di provvedere all'istanza di sospensione ma non reputa necessaria una perizia al riguardo”.

Intanto è iniziato l’ascolto delle testimonianze. È stata sentita Lorenza Signorini, figlia di Egle Sanguineti e sorella di Luciana Signorini, una donna che all’epoca fu indagata e poi scagionata. Signorini è stata più volte ripresa dal giudice Massimo Cusatti per la difficoltà a ricordare dichiarazioni rese negli ultimi anni alla riapertura delle indagini.

Io abitavo in un’altra abitazione, ma passavo spesso da mia madre prima di andare a lavorare, per lasciarle mio figlio, che allora aveva dieci mesi. Parlavamo molto del delitto: era stato scioccante, ci aveva profondamente colpito, era qualcosa di terribile. Quel giorno mia mamma era in casa con mio figlio. Mi disse tante cose. Mi disse che a un certo punto il bambino giocava con la catenella della porta e mia mamma pensava di aver sentito dei passi”, ha raccontato Signorini, aggiungendo di non sapere come la madre potrebbe aver visto il commercialista Soracco (come risulta da dichiarazioni rese nel 2021 e nel 2023) e di non essere sicura dell’ora, poiché la madre potrebbe essersi confusa.

Sanguineti era stata ascoltata a sommarie informazioni proprio quel 6 maggio, ma non avrebbe riferito nulla, per poi parlare oltre un mese dopo, il 13 giugno.

Pare che ci fossero state tensioni tra i Signorini e i Soracco, e c’è un verbale che riferisce di una presunta pressione subita da chi conduceva le indagini. Signorini è stata succinta sulla conoscenza di Cecere: “È una persona che ho già visto ma non ricordo in che occasione”.

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