Rapporti sessuali per evitare lo sfratto: così l'ufficiale ricattava le sue vittime

Il caso a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. L'indagato avrebbe approfittato di donne in gravi difficoltà economiche proponendo rapporti sessuali in cambio del rinvio dello sfratto

Rapporti sessuali per evitare lo sfratto: così l'ufficiale ricattava le sue vittime
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Avrebbe approfittato di donne in gravi difficoltà finanziarie proponendo rapporti sessuali in cambio del rinvio dello sfratto. È l'accusa nei confronti di un ufficiale giudiziario in servizio presso il tribunale di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, arrestato nei giorni scorsi. All'indagato vengono contestati i reati di concussione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d'ufficio e corruzione in atti giudiziari. Nell'inchiesta sono coinvolti anche imprenditori, avvocati e privati che, a quanto è emerso sinora dalle indagini, avrebbero partecipato agli accordi corruttivi.

Le accuse nei confronti dell'ufficiale giudiziario

Gli episodi risalirebbero al periodo tra luglio e novembre dello scorso anno. Le indagini, coordinate dalla Procura di Nocera Inferiore diretta dal procuratore Antonio Centore, hanno permesso di documentare "un sistemico quadro di mercimonio della funzione pubblica in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione", si legge in una nota diffusa nella mattinata di mercoledì 20 settembre. A quanto risulta dagli accertamenti investigativi condotti da carabinieri e Guardia di Finanza, l'ufficiale giudiziario avrebbe approfittato dello stato di grave indigenza economica di alcune donne proponendo rapporti sessuali in cambio del rinvio dello sfratto. In caso di mancato consenso da parte della vittima, questi avrebbe avviato la procedura di espropriazione forzata dell'immobile. A carico dell'indagato sussisterebbero "gravi indizi di reato in relazione plurimi episodi di concussione sessuale aggravata. - prosegue il comunicato della Procura - In ordine ai reati di concussione e violenza sessuale va evidenziato come le condotte siano state commesse nell’ambito di procedimenti di sfratto ai danni di donne in condizione di gravissimo disagio socioeconomico, ponendo le conduttrici di fronte alla prospettiva di un’immediata esecuzione dello sfratto nel caso di mancata soggezione alle pretese sessuali".

Indagati anche avvocati e imprenditori

Stando a quanto apprende l'Ansa da fonti qualificate, le indagini hanno fatto emergere "un grave quadro di aperta e immediata disponibilità" di avvocati e privati cittadini "nella formulazione o accettazione di proposte corruttive". Nell'inchiesta, infatti, risultano indagati anche imprenditori, avvocati e privati, che avrebbero preso parte agli accordi corruttivi.

All'ufficiale giudiziario, che si trova ai domiciliari, è stato notificato anche il sequestro preventivo dei beni per un valore complessivo di 150mila euro. Cifra che gli inquirenti ritengono incompatibile con le fonti di reddito lecito dichiarate dall'indagato.

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