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Se un pm condannato in via definitiva resta ancora al suo posto...

Michele Ruggiero, ex pm di Trani e ora sostituto procuratore a Bari, condannato a sei mesi di reclusione per tentata violenza privata è ancora in servizio

Se un pm condannato in via definitiva resta ancora al suo posto...

Che la giustizia italiana versi in stato comatoso non è una novità, ma quando un magistrato viene condannato in via definitiva per aver minacciato alcuni testimoni e resta ancora lì a esercitare le sue funzioni i livelli di parossismo che si raggiungono sono altissimi. È il caso di Michele Ruggiero, ex pm di Trani e ora sostituto procuratore a Bari, condannato a sei mesi di reclusione per tentata violenza privata. "Tu mo ti puoi alzare, te ne vai e poi ci vedremo tra un mesetto però in una diversa posizione, tu dietro le sbarre e io da un'altra parte...non ti sto impaurendo...ti sto dicendo quello che succederà perché noi sappiamo"; "Tua moglie lo sa cosa hai fatto? Che tu fai così?"; "Dal carcere c’è una visuale sul mare stupenda e secondo me a lei col problema che c’ha le fa pure bene...è la fase della vita nella quale bisogna un attimo rilassarsi, cominciare un po’ a pregare, a farsi un esame di coscienza..pensare ai nipotini"; "Possiamo impegnarci per farla stare con il caldo che fa al fresco...".

Sono solo alcune delle frasi scritte nelle motivazioni della sentenza del 18 giugno 2021 della corte di Appello di Lecce, confermata il 30 gennaio scorso dalla Cassazione. Frasi pronunciate da Ruggiero e rivolte a tre testimoni al fine di spingerli ad ammettere di essere al corrente del pagamento di tangenti a un imputato nel secondo filone dell'inchiesta “Sistema Trani".
Da inquisitore a condannato il passo è breve. Nel mezzo ci sono una serie di flop giudiziari, procedimenti disciplinari e processi ancora in corso che macchiano il curriculum del pm. Eppure, al netto di smentite, il Csm non ha ancora intrapreso alcuna azione e Ruggiero è ancora al suo posto, nonostante diverse sue inchieste clamorose siano terminate tutte con archiviazioni e assoluzioni. Qualche esempio? Quella sulla correlazione tra vaccini e autismo, quella sulla Deutsche Bank, quella sulle presunte pressioni dell’ex premier Silvio Berlusconi al commissario Agcom Giancarlo Innocenzi per la chiusura di Annozero. Su quest'ultima, nel 2011 la sezione disciplinare del Csm sanzionò il magistrato per non aver informato né prima né subito dopo il procuratore dell'iscrizione del premier e di Innocenzi nel registro degli indagati. Tutto finito in una bolla di sapone.

Lo stesso vale per l’inchiesta sui presunti complotti contro l’Italia da parte delle agenzie di rating. Dopo la sentenza di assoluzione di tutti gli imputati, Ruggiero si sfogò su Facebook e il suo post venne condiviso dal blog di Beppe Grillo. “Sono stato lasciato solo. Evidentemente ci sono verità che è bene restino sullo sfondo. È davvero incredibile quanto talvolta ci si possa sentire soli nel fare il proprio dovere", aveva scritto Ruggiero ricevendo critiche e anche una tirata d'orecchi dal Csm.
In una bolla di sapone è finita anche l'inchiesta da lui avviata nel 2014 nei confronti dell'ex sindaco di centrodestra Luigi Riserbato, indagato per tentata associazione a delinquere e altri quattro capi di imputazione e assolto pochi giorni fa dopo otto anni di calvario, come già raccontato da ilGiornale.


Come se non bastasse, nel novembre scorso Ruggiero è stato anche rinviato a giudizio per falso ideologico - con riferimento alla presunta falsificazione dei verbali di tre testimoni - e per violenza privata a carico di due testimoni nell'ambito di due diversi procedimenti per corruzione, risalenti a quando era pm a Trani. I due processi cominceranno il 21 marzo e il 6 giugno 2023 davanti al Tribunale monocratico di Lecce. Il pm sarà ancora in servizio?

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