Le nozze combinate in India, le minacce. "Similitudini col caso Saman"

Si era ribellata a un matrimonio combinato in India e in famiglia erano iniziate le minacce. "Il padre era disposto ad avvelenarla", ci rivela l'avvocato. Il tribunale civile ora ha annullato quelle nozze

Le nozze combinate in India, le minacce. "Similitudini col caso Saman"

Negli anni, la giovane sposa di origini indiane aveva registrato tutto. Le conversazioni documentavano la pianificazione di un matrimonio combinato, con tanto di minacce e di imposizioni da parte di suo padre. Quest'ultimo, a fronte di una sua ribellione, sarebbe stato persino disposto ad avvelenarla. Una vicenda allarmante sulla quale il tribunale civile di Modena ha messo la parola fine, almeno da un punto di vista formale. I giudici hanno infatti annullato l'unione tra la 29enne e un 32enne indiano, residente in India, avvenuta a seguito di nozze organizzate in ambito famigliare.

Il matrimonio combinato

Il matrimonio era stato contratto in India e trascritto poi nel registro di Stato civile del Comune di Modena. "A 24 anni la mia assistiva aveva già un ragazzo italiano, ma i genitori le imposero un matrimonio combinato con questo giovane in India, dove fu spedita", ha raccontato a ilGiornale.it l'avvocato Davide Ascari, che difende la giovane. "Nell'arco di tre o quattro giorni si celebrò l'unione combinata e poi i due andarono in viaggio di nozze a Dubai, con la famiglia di lui", ha proseguito il legale, spiegando che la ragazza iniziò sin da subito a manifestare contrarietà a quella sua condizione sponsale. Sensazione che aumentò quando il marito, dopo l'ottenimento della coesione famigliare e del visto, arrivò in Italia.

Le minacce dei famigliari

A quella sua ribellione, tuttavia, sarebbero seguite reazioni sempre più intransigenti e brutali da parte dei famigliari. La giovane, che ha anche denunciato in sede penale il padre, lo zio e il suocero, nel corso degli anni ha raccolto materiale audio e video dal quale si evincevano minacce e imposizioni nei suoi confronti. "Fece un ottimo lavoro di investigazione. Dalle conversazioni registrate tra il suocero e il padre, infatti, venne fuori che quest'ultimo era quasi disposto a ucciderla avvelenandola con del veleno all'interno di tisane...", ha rivelato l'avvocato Ascari, riferendo quanto contenuto negli atti processuali.

"Similitudini con il caso Saman"

Il procedimento civile, nel frattempo proseguito, si è concluso oggi con l'annullamento del matrimonio. Un passo formale ma non scontato che la giovane attendeva da tempo. "Ci sono tante similitudini con il caso Saman, ma questa volta siamo intervenuti in tempo. E anche i genitori, dopo diversi anni, qualche passo indietro lo hanno fatto.

Oggi vivono in Germania e lei, la figlia, potrà finalmente unirsi con il giovane, di origini indiane, che ha conosciuto qui a Modena", ha commentato il legale della 29enne, richiamando alla memoria il tremendo caso della 18enne di origini pakistane uccisa a Novellara dopo essersi ribellata a un matrimonio combinato.

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