La Cina ha ottenuto un accesso pressoché illimitato al "cortile" degli Usa in seguito alla decisione di Cuba di aprire le sue porte ai viaggi senza visto per i cittadini cinesi. Quella dell'isola potrebbe sembrare una semplice mossa turistica, volta a rianimare un settore in difficoltà e di conseguenza l'economia del Paese. In tempi di nuova Guerra Fredda tra Washington e Pechino notizie del genere possono tuttavia assumere anche altri significati. È questo uno di quei casi, visto che la nazione cubana si trova a circa 100 miglia dalla Florida statuntense. E che la Cina, circa un anno fa, avrebbe sancito un accordo con Cuba per installare una base militare in loco adibita alle intercettazioni elettroniche.
Cosa succede nel cortile degli Usa
In sostanza, Cuba ha aperto le porte ai viaggi senza visto per i cittadini cinesi rafforzando, di fatto, i legami con la Repubblica popolare cinese. Dall'inizio di maggio sono ripartiti i voli diretti tra i due Paesi dopo una lunga interruzione innescata dalla pandemia di Covid. Non solo: i titolari dotati di passaporto cinese potranno entrare sull'isola senza alcun tipo di problema burocratico. Il ministro del Turismo cubano, Juan Carlos Garcia, ne ha parlato alla Fiera Internazionale del Turismo di Cuba, spiegando anche che la Cina sarà "l'ospite d'onore" dell'evento in programma il prossimo anno.
La mossa del governo cubano mira a rilanciare l'economia nazionale sfruttando il mercato turistico cinese. La Cina è già il principale partner commerciale dello stato socialista latinoamericano. Nel 2023 gli scambi bilaterali hanno raggiunto quota 862 milioni di dollari. Il quotidiano cinese Global Times ha sottolineato che, secondo la principale società cinese di viaggi online Ctrip, le ricerche di parole chiave come hotel e voli cubani sulla piattaforma sono aumentate di oltre il 40% nel giro di 30 minuti dall'annuncio della politica di esenzione dal visto.
I legami tra Cina e Cuba
Song Wei, professore alla Scuola di Relazioni Internazionali e Diplomazia dell’Università di Studi Esteri di Pechino, ha dichiarato, sempre al Global Times, che la ripresa dei voli "aiuterebbe a mitigare l’impatto dell’embargo decennale degli Stati Uniti e a rafforzare i suoi legami economici con il resto del mondo". Da questo punto di vista, il peggioramento della crisi economica a Cuba si è rivelata un’opportunità che ha consentito alla Cina di rafforzare i suoi legami con l'isola ed espandere la propria influenza a due passi dagli Usa.
L’anno scorso, non a caso, il presidente cinese Xi Jinping aveva promesso di sostenere Cuba contro le interferenze straniere e il blocco economico americano. Aveva anche promesso un ampliamento del coordinamento strategico con L’Avana. I quotidiani americani hanno quindi scritto che Pechino era pronta a costruire una non meglio specificata base militare di spionaggio nel Paese partner per consentirle di intercettare le comunicazioni elettroniche in tutto il sud-est degli Stati Uniti.
Ulteriori analisi avrebbero ridimensionato il dossier. Una fonte ha riferito alla Cnn che in linea di principio era stato raggiunto un accordo sull'impianto di spionaggio, ma che la costruzione dell'edificio non era ancora iniziata.
In ogni caso il libero accesso che Cuba ha consentito ai cittadini cinesi preoccupa Washington. Il motivo? Sull'isola, insieme a turisti interessati al Paese, potrebbero atterrare anche 007 e spie dalle orecchie lunghe.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.