Vaiolo delle scimmie, il virus continua a mutare: ora si diffonde per via sessuale

Cresce l'allerta per la diffusione del vaiolo delle scimmie. L'Oms dichiarerà presto lo stato di PHEIC, ossia l'emergenza sanitaria pubblica di preoccupazione internazionale. Il virus può ora trasmettersi per via sessuale

Vaiolo delle scimmie, il virus continua a mutare: ora si diffonde per via sessuale
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La diffusione del Monkeypox virus (Mpox), meglio conosciuto come vaiolo delle scimmie, continua a destare allarme nelle autorità sanitarie. L'Organizzazione mondiale della sanità, che ha già dichiarato l'emergenza sanitaria mondiale, sarebbe pronta a dichiarare anche l'emergenza sanitaria pubblica di preoccupazione internazionale (PHEIC). Si tratta di uno stato di emergenza straordinaria, che comporta implicazioni per la salute pubblica delle popolazioni che vivono anche al di fuori del Paese interessato dall'epidemia, e che può riguardare altri aspetti oltre al rischio biologico, come quello chimico o radioattivo.

A rientrane nella PHEIC abbiamo, ad esempio, la SARS, il vaiolo, la poliomielite selvatica e altri tipi di influenza. Ad oggi sappiamo che l'Oms ha in previsione una riunione per mercoledì prossimo, quando i suoi esperti si confronteranno e decideranno come procedere. Nel caso in cui venisse dichiarata la PHEIC, sarebbe la seconda volta che questo accade (nel 2022 venne dichiarata l'emergenza sanitaria pubblica di preoccupazione internazionale a seguito della consistente diffusione dell'Mpox a livello mondiale).

Cosa cambia stavolta? A quanto pare l'epidemia di vaiolo delle scimmie che ha superato della Repubblica Democratica del Congo si sta presentando con un nuovo ceppo, e ciò desta preoccupazione nelle autorità sanitarie mondiali, che stanno monitorando la situazione.

L'evoluzione della malattia

Scoperto nel 1958 in alcuni esemplari di scimmie infette, nel 1970 il virus della Mpox diventò di interesse pubblico, perché venne registrato il primo caso umano. Non vennero però mai registati casi di epidemie realmente preoccupanti. Sappiamo che il virus ha due sottotipi - il Clade I e il Clade II, di cui il primo, il Clade I, più letale -, ma nel maggio 2022 è stato individuato un altro ceppo, il Clade IIb, che pare colpisca maggiormente uomini gay e bisessuali.

Un nuovo ceppo e la trasmissione per via sessuale

Ed è proprio questa capacità del virus di mutare che preoccupa. Si è infatti presentata una variante del Clade I, il Clade Ib, che sembra essere più pericoloso. Questa evoluzione dell'Mpox è stata isolata a Kamituga, nel territorio di Mwenga, nel Sud Kivu (Repubblica Democratica del Congo). Ad essere colpite, nel 2023, sono state alcune donne che si prostituivano. Questo ha fatto capire che il virus è in grado di trasmettersi non solo tramite contatti con animali e persone infette, o liquidi infetti (come i droplets), ma anche per via sessuale. La trasmissione non riguarda soltanto gli omosessuali, ma anche gli eterosessuali.

Stando a quanto dichiarato dall'Oms, il ceppo Clade Ib è in grado di provocare la morte nel 3,6% dei casi, in particolare in neonati, bambini e soggetti fragili. A preoccupare le autorità sanitarie è anche il fatto che il virus si stia diffondendo più rapidamente nell'ultimo periodo. Nella prima metà del 2024, infatti, si sarebbero registrati più casi che in tutto il 2023. Non è tuttavia stata data notizia di decessi nei Paesi maggiormente interessati, ossia Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda.

"La preoccupazione sorge perché già a partire dal 13 maggio 2022 si era assistito ad una epidemia di vaiolo delle scimmie in paesi non endemici, con molti focolai osservati in Europa e negli Stati Uniti. In qual caso, si trattava di un ceppo di Mpox chiamato Clade II che era originato presumibilmente da ceppo circolante nell'Africa occidentale e che si ritiene abbia scatenato l'epidemia globale. A differenza della precedente variante, il nuovo ceppo Clade I ha una mortalità molto maggiore - circa il 10% delle persone infette non sopravvive all'infezione - ed è quindi più letale", hanno spiegato gli esperti dell'Istituto Mario Negri, come riportato dalle agenzie di stampa.

La situazione in Italia

Al momento la situazione nel nostro Paese è sotto controllo: non è stato individuato alcun caso di Mpox Clade Ib. "Il ministero della Salute ha attivato i canali operativi con Aifa e Iss per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell'eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale", ha fatto sapere Mara Campitiello, capo del Dipartimento della prevenzione del ministero della Salute.

Sarebbe inoltre "in corso la valutazione dell'istituzione di un tavolo interministeriale di concerto con il ministero degli Esteri, dell'Economia e delle finanze, degli Interni e dei Trasporti per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato".

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