Daghestan: una remota repubblichina della Federazione russa a maggioranza musulmana, diventata protagonista nella giornata di ieri per via di un gruppo di manifestanti anti-israeliani che ha preso d'assalto un aeroporto, dopo l'annuncio dell'arrivo di un volo proveniente da Israele. Diverse decine di uomini sono entrati sulla pista e si sono arrampicati sul tetto del terminal di Makhachakala, capitale della repubblica. Il volo da Tel Aviv è atterrato alle 19:00 ora locale (16:00 GMT) a Makhchkala e avrebbe dovuto decollare nuovamente verso Mosca dopo un paio d'ore. Prima di entrare nel terminal, diversi manifestanti hanno anche tentato di controllare i passaporti delle persone che lasciavano l'aeroporto alla ricerca di cittadini israeliani. Nei video si vede un cartello in cui c'è scritto "In Daghestan non c'è posto per gli assassini di bambini", mentre i manifestanti gridavano "Allah Akbar". Un pessimo segnale dal mondo islamico russo conclusosi con 60 arresti e 9 poliziotti feriti.
All'indomani dell'assalto, l'episodio si presenta con un perfetto crossover tra le vicende legate alla guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente. I disordini avvenuti ieri sera all'aeroporto di Makhachkala sarebbero stati "organizzati" dal territorio dell'Ucraina secondo il governatore della regione russa Sergej Melikov: "Credo che gli organizzatori di questa azione siano, ovviamente, i nostri nemici, coloro che hanno gestito questi eventi dal territorio. Ma, purtroppo, va detto che il sostegno ai rivoltosi è stato probabilmente fornito anche da coloro che non beneficiano delle trasformazioni socio-economiche in Daghestan (...) perchè li privano dei guadagni illegali su cui hanno creato condizioni solo per loro stessi per molti anni", ha detto Melikov. Il governatore ha definito un tradimento quanto accaduto all'aeroporto di Makhachkala. "Vorrei parlare di cinismo e tradimento, perché l'azione di ieri è un coltello nella schiena per i nostri militari, che oggi difendono il nostro intero Paese nell'area dell'operazione militare speciale. Stanno combattendo il nostro nemico e quelli che ieri hanno intrapreso la cosiddetta azione di protesta, hanno giocato per conto del nemico".
La reazione di Mosca ai fatti del Daghestan
Ma le accuse principali arrivano anche dalla Casa madre. L'assalto a un aeroporto del Daghestan, sarebbe "in gran parte il risultato di interferenze esterne", tuona il Cremlino. Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov non ha specificato l'origine di questa presunta "interferenza", lasciando alle sole parole di Melikov "la prova" che questi disordini sono stati organizzati dagli ucraini, senza tuttavia fornire prove. Il governatore sostiene che l'assalto di centinaia di persone ieri sera all'aeroporto di Makhachkala è stato provocato da un sito ucraino, Mattino del Daghestan, che cerca di fomentare violenze interetniche e interreligiose in Russia.
Melikov, citato dalla testata Meduza, sostiene che il sito è stato aperto dall'ex deputato russo Ilya Ponomarev, che ha lasciato la Russia per l'Ucraina nel 2014 ed è diventato una figura dell'opposizione al Cremlino. Il governatore ha sottolineato in particolare che negli ultimi giorni il sito ha postato false notizie sull'arrivo in Daghestan di "rifugiati da Israele". Ponomarev, patron della guerriglia anti-Putin, riferisce che da un anno non ha più contatti con il sito in questione. "Nessuno sarà perdonato, ci sono foto e video e quindi nessuno potrà sfuggire alle proprie responsabilità", ha aggiunto il governatore a proposito delle violenze di ieri. Secondo il canale Telegram Baza sono circa 1.500 le persone che hanno dato vita ai disordini, a cui ha posto fine l'intervento di 500 agenti delle forze antisommossa.
Putin convoca un vertice per indagare sui disordini
La sezione locale del Comitato investigativo russo ha aperto un'inchiesta per il reato di "disordini di massa", punibile con condanne fino a 15 anni di reclusione. Nessuno dei passeggeri del volo proveniente da Tel Aviv, aggiunge Meduza, risulta ferito. Secondo il canale Baza, tra di loro vi erano solo quattro cittadini israeliani e un bambino del Daghestan che era stato in Israele per sottoporsi a cure mediche. Stasera il presidente Vladimir Putin terrà un incontro "per discutere dei tentativi occidentali di utilizzare gli eventi in Medio Oriente per dividere la società russa", ha aggiunto Peskov.
A dargli sostegno, anche il suo braccio spirituale: le violenze di ieri sera in Daghestan sono "un tentativo di seminare discordia" fra ebrei e musulmani in Russia e "non ci può essere alcuna giustificazione morale per coloro che hanno pianificato un attacco contro persone innocenti in arrivo in Daghestan" sostiene il patriarca Kirill, citato dalla Tass.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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