
Una tragedia che ha coinvolto giovani e giovanissimi questa notte in Macedonia del Nord. Un incendio ha devastato la discoteca "Pulse" nella città di Kocani, nell’est del Paese, provocando almeno 59 vittime e circa 150 feriti.
La tragedia si è consumata nelle prime ore di questa mattina, durante un concerto di un gruppo pop locale, quando, secondo il ministro dell’Interno Panche Toshkovski, l’uso di fuochi pirotecnici all’interno del locale avrebbe innescato le fiamme, facendo crollare il tetto. Nella discoteca vi erano circa 500 persone, secondo il ministro macedone, il che smentirebbe le notizie dei media che avevano parlato finora di circa 1500 giovani al momento della tragedia. Parlando in conferenza stampa, il ministro ha aggiunto che, secondo le informazioni in possesso del suo dicastero, per il concerto della band Dnk sarebbero stati venduti circa 250 biglietti, metà delle persone presenti nel locale.
La dinamica dell'incendio in Macedonia
Toshkovski si è recato sul posto, oltre al premier Hristijan Mickoski e ai responsabili inquirenti di procura e polizia. Ha aggiunto che la discoteca sia in realtà una struttura improvvisata dove già in passato erano stati organizzati eventi con fuochi d'artificio. "Secondo le informazioni in nostro possesso ci sono 59 persone decedute, di cui 35 identificate", ha dichiarato Toskovski. Tra gli arrestati, ha precisato, figurano tra gli altri, un ex segretario di stato al ministero dell'Economia, un ex capo settore allo stesso dicastero, un ex direttore della Direzione intervento e soccorso e altri tre dipendenti della stessa Direzione.
Gravi mancanze in termini di controlli e verifiche sono da addebitare al ministero dell'Economia, che rilascia le licenze, ma anche all'amministrazione locale a Kocani, l'espettorato statale, i servizi di polizia e dei vigili del fuoco. Tutti organismi che avrebbero dovuto verificare se tale struttura soddisfava i principali requisiti di sicurezza e agibilità previsti dalla normativa vigente. Si è appreso intanto che fra le vittime figurano tre componenti della band che si esibiva al momento dell'incendio e la vocalist nonché fotografa.
L'incendio è scoppiato intorno alle 3:00 del mattino di domenica durante un'esibizione del duo hip-hop DNK, con un video di testimoni oculari che mostra l'edificio completamente avvolto dalle fiamme. Scene di caos e disperazione si sono consumate nel locale avvolto dal fumo, mentre i giovani presenti tentavano di mettersi in salvo. Alcuni video diffusi sui social documentano momenti di panico: tra grida e concitazione, i musicisti imploravano il pubblico di fuggire il più rapidamente possibile. "È un giorno di lutto e dolore immenso per la Macedonia del Nord", ha dichiarato il primo ministro Hristijan Mickoski in un messaggio su X. "La perdita di tante giovani vite è una ferita irreparabile, e il dolore delle famiglie è indescrivibile. Lo Stato farà tutto il possibile per offrire sostegno in questo momento di sofferenza indicibile".
Il problema della sicurezza e la vita notturna in Macedonia
Nel frattempo, parenti e amici delle vittime si sono radunati davanti agli ospedali e agli uffici comunali di Kocani, implorando informazioni sui propri cari. Sui social è iniziato il tam tam mediatico per reperire filmati dei partecipanti, nel tentativo di ricostruire la loro presenza in loco questa notte. Le autorità hanno dichiarato che i feriti sono stati portati negli ospedali di tutto il Paese, compresa la capitale Skopje, molti con gravi ustioni.
La Macedonia del Nord, come molti Paesi dei Balcani, ha una vivace scena notturna, con discoteche e locali che rappresentano un punto di riferimento per i giovani in cerca di svago e socializzazione. Le città principali, tra cui Skopje e Ohrid, sono note per la loro vita notturna dinamica, ma anche centri più piccoli, come Kocani, ospitano club e locali molto frequentati. Tuttavia, la sicurezza di queste strutture è spesso oggetto di dibattito: normative poco rigorose, controlli insufficienti e l’uso diffuso di effetti scenici, come i fuochi pirotecnici, possono aumentare i rischi.
La struttura che nella cittadina macedone di Kocani fungeva da discoteca è stata costruita 26 anni fa e legalizzata nel 2005, ma su di essa non è mai stata richiesta una relazione sulla sicurezza antincendio - secondo quanto riferito dalla Direzione per la protezione e il soccorso a Skopje. L'Ufficio statistico nazionale, dal canto suo, ha comunicato che si sta ancora valutando se tale struttura sia stata legalmente convertita in un locale in grado di organizzare feste per un gran numero di persone. Stando a quanto riferito dai media locali, la discoteca disponeva di una sola uscita, e non era pertanto assolutamente in regola con la normativa che impone un numero di uscite in base alla capienza e al numero di persone ospitate. Secondo informazioni non confermate, il locale avrebbe potuto ospitare un massimo di circa 700 persone, mentre la notte scorsa ve ne erano almeno il doppio.
Il cordoglio europeo
Intanto, i vertici delle istituzioni Ue si stringono attorno al popolo della Macedonia del Nord dopo l'incendio della discoteca di Kocani. In tre tweet, Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Roberta Metsola hanno espresso la loro vicinanza. "Le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutte le persone colpite. L'Ue è solidale con la popolazione della Macedonia settentrionale in questo momento difficile", ha scritto la presidente della Commissione.
"Ho il cuore spezzato dalla perdita di tanti giovani nel terribile incendio di Kocani. Il mio pensiero va a tutte le famiglie delle vittime di questa tragedia", sono state le parole di Costa. "I miei pensieri questa mattina sono rivolti alla popolazione della Macedonia del Nord e alle famiglie e agli amici di tutti coloro che hanno perso la vita nel terribile incendio scoppiato questa notte a Kocani. L'Europa è in lutto con voi in questo tragico giorno", è il messaggio della presidente dell'Eurocamera.
"Desidero esprimere, a nome del Governo italiano e mio personale, la vicinanza e le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, ai feriti e alla Macedonia del Nord tutta, per la
terribile tragedia avvenuta questa notte a Kocani. La Macedonia del Nord è una Nazione amica a cui l'Italia è particolarmente vicina in questo momento così difficile". Lo sottolinea in una dichiarazione il premier Giorgia Meloni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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