Sono tempi difficili per il buonsenso. L’ossessione woke sta conquistando l’Occidente, è lapalissiano, e ogni giorno che passa è una lenta e inesorabile discesa verso l’abisso. Gli Stati Uniti sono la patria dei “risvegliati”, zenit del politicamente corretto e nadir del senno. Come già accaduto in Europa – dall’Olanda al Portogallo – anche nel Paese a stelle e strisce i concorsi di bellezza si sono adeguati alla nuova religione: addio ai lineamenti graziosi, al bel fisico, all’eleganza. Oggi bisogna fare parte di una comunità o di una minoranza: solo così è possibile assicurarsi la corona da Miss. Per informazioni chiedere in Maryland e in Alabama.
In Maryland è stato stabilito un primato: per la prima volta negli Usa una donna trans ha vinto il titolo di un concorso di bellezza. Parliamo di Bailey Anne Kennedy, 31enne di origini cambogiane e moglie di un militare, che ha esultato per la “celebrazione delle donne indipendentemente dal sesso”. Un controsenso, ma non è questo il problema. Il Pride Month potrebbe aver interpretato un ruolo da protagonista in questo successo, considerando la presenza di molte valide contendenti.
Forse l’appartenenza alla galassia Lgbt è risultata fondamentale, la soddisfazione della Kennedy è stata incontenibile quanto pomposa, con tanto di accenno ai bambini (sì, ai bambini) Lgbt:“Non tutti devono essere d’accordo con gli spazi che occupi, e ciò non significa che non sei degno di queste opportunità. Il lavoro che farò per il resto della mia vita è assicurarmi che i bambini che si sentono come me e non debbano mai preoccuparsi delle conseguenze dell’essere quello che sono, semplicemente essendo me stesso e dando un contributo positivo alla società”.
L’influenza della religione woke non si è fermata in Maryland, ma ha proseguito il suo cammino fino all’Alabama. Lì, infatti, è stata eletta reginetta di bellezza Sara Milliken. Lei non è trans, ma una modella ultra curvy: non esattamente la tradizionale vincitrice di Miss Alabama. Già in corsa in tre occasioni, la giovane è riuscita a raggiungere l’agognato traguardo e ha anche dovuto fare i conti con qualche insulto da parte degli haters.
Gli organizzatori del concorso hanno evidenziato che il punteggio per stabilire la vincitrice si basa su “personalità, fiducia e comunicazione”, ma la vittoria della 23enne rappresenta certamente anche un messaggio di accettazione nei confronti delle persone obese in nome di una body positività che spesso trascura il lato oscuro della malnutrizione.Quanto accaduto in Maryland e in Alabama potrebbe indicare una rivoluzione dei canoni di bellezza – in linea con i diktat woke – ma al momento rappresenta solo una sconfitta per il buonsenso.
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