"Non è il benvenuto". E il Camerun espelle l'ambasciatore francese Lgbt

Nel Paese africano le relazioni omosessuali sono illegali, un reato punibile con la reclusione in carcere fino a 5 anni: è scontro diplomatico con la Francia di Macron

"Non è il benvenuto". E il Camerun espelle l'ambasciatore francese Lgbt
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"Non è il benvenuto". Il governo del Camerun ha fatto sapere all'ambasciatore francese per i diritti Lgbt, Jean-Marc Berthon, che la sua presenza nel Paese africano non è gradita. Berthon dovrebbe recarsi nella nazione centroafricana dal 27 giugno all'1 luglio per una conferenza ospitata dall'istituto francese nella capitale, Yaoundé. Temi all'ordine del giorno dell'incontro, l'identità di genere e sessuale. Secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters, che ha visionato la lettera, il governo camerunese ha inviato una nota diplomatica all'ambasciatore francese in Camerun per segnalare la sua contrarietà alla visita di Berthon: nella comunicazione si informa l'ambasciata francese che il governo si oppone a tutte le attività programmate da Berthon, compresa la conferenza al centro dello scontro. Le autorità camerunensi, infatti, sostengono che i temi trattati durante la conferenza violerebbero le leggi del Paese africano.

Chi è il ministro francese

Alto funzionario del ministero degli Affari esteri francesi dagli anni Novanta, Jean-Marc Berthon è stato nominato primo ambasciatore francese per i diritti Lgbt+ nell'ottobre 2022. La missione di Berthon è quella di difendere le istanze del mondo lgbt in tutto il mondo, come annunciava il ministero degli esteri in occasione della sua nomina. Una mossa del presidente Emmanuel Macron per strizzare l'occhio alla sinistra francese: "Mentre l'omosessualità e l'identità transgender sono ancora penalizzate in molti Stati e i diritti delle persone Lgbt+ sono messi in discussione in tutto il mondo, la missione dell'ambasciatore sarà quella di portare la voce e l'azione della Francia in materia, con il sostegno dell'intera rete diplomatica francese" si legge.

Nella sua azione diplomatica, Berthon ribadisce l'impegno della Francia "per la depenalizzazione universale dell'omosessualità e la difesa dei diritti delle persone Lgbt+, dando tutto il suo sostegno alle organizzazioni della società civile che spesso lavorano in condizioni difficili". Tradotto, questo significa anche mettere i bastoni tra le ruote a quei governi che minaccerebbero i diritti Lgbtq, come il Camerun.

La situazione nel Paese africano

Nelle scorse settimane Berthon aveva polemizzato con il govertno ugandese a seguito dell'approvazione della legge anti-gay che prevede non solo il carcere, ma in alcuni casi anche l'ergastolo e la pena di morte. Una stretta, quella decisa dalla nuova legge firmata dal presidente Yoweri Museveni, che non è affatto piaciuta ai Paesi occidentali, Stati Uniti e Francia in primis. Secondo Human Rights Watch, nel 2022 le forze di sicurezza camerunesi non hanno protetto a dovere le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e da attacchi violenti di cui sono constantemente vittime. L'Ong ha notato un aumento della violenza e degli abusi contro le persone Lgbt in Camerun nel 2022.

"La legge del Camerun che criminalizza la condotta tra persone dello stesso sesso ha creato un clima che consente sia ad altri camerunesi che alle forze di sicurezza di abusare e aggredire le persone Lgbt senza conseguenze”, ha affermato Ilaria

Allegrozzi, ricercatrice senior per l'Africa centrale presso Human Rights Watch. La legge del Camerun vieta infatti le relazioni omosessuali consensuali, reato punibile con la reclusione fino a cinque anni.

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