"Nuoce alla sicurezza di Israele". Tel Aviv spegne Al Jazeera

Il premier Netanyahu fa sapere che la decisione è stata presa all'unanimità. La disposizione, in linea con una legge approvata ad aprile dalla Knesset, entrerà in vigore immediatamente

"Nuoce alla sicurezza di Israele". Tel Aviv spegne Al Jazeera
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Stretta in Israele sui media che diffondono notizie false sull’esercito e propaganda di Hamas. Il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato su X che “il governo da me presieduto ha deciso all’unanimità: il canale di istigazione Al Jazeera sarà chiuso in Israele”. La disposizione è in linea con una legge approvata ad aprile dalla Knesset.

Le nostre disposizioni entreranno in vigore immediatamente. È passato troppo tempo e ci sono stati troppi impedimenti legali inutili per fermare finalmente la macchina ben oleata di istigazione di Al Jazeera, che nuoce alla sicurezza dello Stato”, ha annunciato il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi. “La propaganda di Hamas, coloro che istigano contro Israele, che danneggiano le sicurezza di Israele e dei soldati delle Idf, non trasmetteranno più da Israele e saranno sequestrate le attrezzature” Stando a quanto dichiarato da un corrispondente dell’emittente qatariota, la decisione influenzerà solamente le trasmissioni nello Stato ebraico e a Gerusalemme est, mentre i lavori nei territori palestinesi dovrebbero proseguire senza interruzioni. I media israeliani hanno riportato che il voto del governo consentirà di bloccare il canale per un massimo di 45 giorni.

La mossa dell’esecutivo di emergenza è stata l’ultima stoccata nel lungo scontro che ha opposto Tel Aviv al media di Doha, spesso accusato di incitare l’odio contro Israele e di collaborare con Hamas, in particolare dopo gli attacchi del 7 ottobre. Al Jazeera è uno dei pochi media internazionali ad essere rimasto attivo a Gaza, da dove ha trasmesso immagini di bombardamenti e ospedali sovraffollati per accusare lo Stato ebraico di crimini di guerra. Spesso e volentieri, però, le notizie fornite dall’emittente si sono rivelate false. In particolare, si ricordano quelle legate alla presenza di militari italiani tra i ranghi delle Idf e il bombardamento dell’ospedale Al Ahli, di cui sono state inizialmente incolpate le Idf ma che si è rivelato poi essere stato causato da un missile malfunzionante della Jihad islamica palestinese.

La sezione in arabo di Al Jazeera, inoltre, ha più volte diffuso messaggi di Hamas e di altri gruppi terroristici della regione, al contrario del ramo in inglese che ricorda più da vicino la programmazione delle grandi reti internazionali.

La decisione del governo Netanyahu avrà probabilmente una certa risonanza anche fuori dal Paese, non solo per eventuali accuse di limitazione della libertà di stampa. Vi potrà essere, infatti, un aumento della tensione con il Qatar, proprietario dell’emittente e attore chiave dei negoziati per il raggiungimento di un’intesa tra Tel Aviv e i terroristi palestinesi.

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