La Yakuza 2.0: chi sono (e come si muovono) i nuovi criminali del Giappone

I nuovi criminali che stanno prendendo piede in Giappone sono lontani anni luce dai boss della Yakuza. I media nipponici li hanno definiti tokuryu: chi sono e perché sono pericolosi

La Yakuza 2.0: chi sono (e come si muovono) i nuovi criminali del Giappone
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Niente tatuaggi, abiti di marca costosi e occhiali da sole all'ultima moda. I nuovi criminali che stanno prendendo piede in Giappone sono lontani anni luce dai boss della Yakuza. I media nipponici li hanno definiti tokuryu. Sono per lo più semi gangster, spesso persone insospettabili, che prosperano nell'anonimato effettuando azioni criminose e illegali, senza rispondere ad alcuna struttura gerarchica o a complessi codici valoriali. La portata geografica delle loro attività è ampia e, assicurano le autorità giapponesi, si estende anche oltre i confini nazionali.

C'era una volta la Yakuza

Potremmo definirli criminali liquidi, più che Yakuza 2.0. Per avere un esempio basta leggere le recenti cronache giapponesi. Lo scorso maggio, tre uomini mascherati hanno fatto irruzione, in pieno giorno, in un negozio di orologi di lusso nel quartiere di lusso di Ginza, a Tokyo. Quella rapina era stata effettuata da un gruppo di adolescenti di età compresa tra 16 e 19 anni reclutati online e facenti parte del nuovo fenomeno criminale tokuryu.

Ma chi sono i tokoryu? Gruppi formati appositamente per commettere crimini. Al loro interno i membri spesso non si conoscono tra loro o non conoscono chi pianifica e dirige le loro attività. Sono ben diversi dalla Yakuza e meno gerarchici, non hanno sopra di loro strutture organizzative e commettono crimini che spaziano dalle rapine alle frodi, dalle aggressioni agli omicidi.

La maggior parte di coloro che vengono arrestati per tali crimini spiega di essere stata reclutata online da contatti anonimi per coprire uno yami-baito, o "lavoro occasionale losco". Molti ragazzi cadono nella trappola, effettuano il "servizio" pensando di ottenere guadagni facili. Solo che i loro aguzzini iniziano a minacciarli, costringendoli ad obbedire agli ordini, e dunque ad effettuare nuove azioni criminali. Alcuni hanno riferito di essere stati reclutati tramite Instagram.

Cosa succede in Giappone

In merito al fatto di cronaca riportato, alla rapina avvenuta a Ginza, i tre giovani sospettati del furto di orologi e il loro presunto autista in fuga non avevano precedenti penali. Nonostante fossero scappati con 74 orologi per un valore di circa 300 milioni di yen (1,55 milioni di sterline), tutti e quattro sono stati catturati nel giro di un'ora, e tutta la refurtiva è stata recuperata.

Il Guardian ha scritto che uno degli imputati, un diciottenne disoccupato, è stato condannato a quattro anni e mezzo di prigione nel settembre 2023 dopo essersi dichiarato colpevole. Altri due membri, entrambi diciannovenni al momento della rapina, hanno ricevuto la stessa condanna il mese successivo, mentre il sedicenne è stato inviato in un istituto minorile per valutazione e formazione.

Un funzionario della polizia di Tokyo ha dichiarato a Gendai Media: "Dietro i giovani non c'era un gruppo Yakuza designato, ma quello che era principalmente un giro di frode composto da membri di gruppi criminali organizzati e quasi-gangster della regione di Kanto (attorno a

Tokyo ndr)". Le autorità hanno inoltre spiegato che furti del genere, commessi in trafficate vie dello shopping nel centro delle città, alla luce del giorno, hanno raggiunto livelli senza precedenti.

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