
Settanta cristiani sono stati decapitati in una chiesa protestante di Maiba, vicino a Lubero, nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. Secondo quanto riportato da fonti locali di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), gli omicidi sarebbero avvenuti tra il 12 e il 15 febbraio scorso per mano dei ribelli delle Allied Democratic Forces (Adf), un gruppo terroristico islamista affiliato all’Isis, originario dell’Uganda. Le vittime sono tutte provenienti dal distretto di Lubero.
Secondo quanto ricostruito, gli islamici sono entrati nel villaggio e hanno preso in ostaggio un centinaio di persone, trasferite nella piccola chiesa cristiana nel villaggio di Kasanga. Lì, all’interno dell’edificio che fino a quel momento era stato considerato un santuario, sarebbero stati prima legati e poi uccisi e decapitati, riporta Fox News. “Nella chiesa sono stati scoperti 70 corpi, sono stati trovati legati” la conferma di Vianney Vitswamba, coordinatrice di un comitato locale di protezione della comunità.
Fonti riferiscono che i militanti islamici locali non avrebbero permesso ai leader cristiani di seppellire i morti per circa cinque giorni. “I gruppi islamici hanno intensificato i loro attacchi e le loro incursioni nei villaggi remoti, uccidendo migliaia di civili congolesi” ha rivelato una fonte che ha preferito l’anonimato: “Prima erano in altre zone, ma ora è Lubero ad essere attaccata. Si pensa che i terroristi abbiano dei collaboratori locali che facilitano le loro operazioni; e questo è ciò che fa davvero paura”.
Open Doors U.S. riferisce che il 95% delle persone che vivono nella Repubblica Democratica del Congo sono cristiane. Eppure, gli analisti affermano che l'Allied Democratic Forces islamista è intenzionata a trasformare l’area in un Califfato islamico, costringendo questa comunità a maggioranza cristiana a seguire pratiche musulmane estreme. "La violenza avviene in un contesto di impunità, dove quasi nessuno viene ritenuto responsabile" ha affermato John Samuel, esperto legale di Open Doors per l'Africa sub sahariana: "Questo massacro è un chiaro indicatore delle diffuse violazioni dei diritti umani contro civili e comunità vulnerabili, spesso mirate ai cristiani, perpetrate dall'ADF, un'affiliata dello Stato islamico".
Il fenomeno preoccupa. In tutto il mondo, e in particolare in Africa, i cristiani sono costretti ad affrontare una crescente persecuzione.
In un rapporto del gennaio 2025, Open Doors US ha affermato che "oltre 380 milioni di cristiani in tutto il mondo hanno sperimentato almeno un 'alto livello' di persecuzione e discriminazione a causa della loro fede".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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