
Non solo dazi e screzi commerciali. Tra Stati Uniti e Cina rischiano di esplodere nuove tensioni. Sappiamo che Donald Trump ha travolto la Repubblica Popolare Cinese varando tariffe pari al 145% sui prodotti made in China importati dagli Usa. E sappiamo anche che dall'altro lato Pechino ha risposto imponendo a sua volta contro dazi. Il Dragone potrebbe tuttavia creare problemi ben più gravi attivando altre leve, per esempio varando una stretta sull'export di materiali essenziali per l'industria della Difesa statunitense. Materiali, va da sé, controllati dalle proprie aziende strategiche. Lo scorso 3 aprile Xi Jinping rispondeva per la prima volta ai dazi di Trump imponendo restrizioni sull'export delle cosiddette Terre Rare, elementi essenziali per la realizzazione degli aerei da combattimento che costituiranno la spina dorsale della flotta di prossima generazione dell'aeronautica militare Usa.
La risposta della Cina ai dazi Usa
Soltanto poche settimane fa Trump promuoveva l'F-47 come successore dell'F-22 Raptor: applausi, stupore, euforia per un mezzo militare all'avanguardia e in grado di rivoluzionare le capacità delle forze Usa. Come ha spiegato il settimanale Newsweek, però, la fattibilità del programma statunitense Next Generation Air Dominance (NGAD) dipende in larga misura dai materiali prodotti dalla Cina. La lista comprende ben sette categorie di Terre Rare medie e pesanti, tra cui samario, gadolinio, terbio, disprosio, lutezio, scandio e ittrio.
"Sono frecce che la Cina può usare per rispondere ai dazi Usa in continuo aumento. Il disprosio, per esempio, è fondamentale per l'uso nei magneti ad alta temperatura. E i motori a reazione e cose del genere necessitano proprio di magneti ad alta temperatura che mantengano la qualità magnetica a temperature molto elevate", ha spiegato Tom Brady, professore di pratica presso la Colorado School of Mines. L'ittrio, invece, è necessario per i rivestimenti ad alta temperatura dei motori a reazione, per i sistemi radar ad alta frequenza e per i laser di precisione. Permette inoltre di realizzare rivestimenti barriera termica sulle pale delle turbine impedendo ai motori degli aerei di fondersi durante il volo.
Minerali e metalli strategici: il jolly di Pechino
I minerali sopra elencati sono insomma fondamentali per magneti e attuatori ad alte prestazioni. Metalli come titanio, tungsteno e niobio sono altrettanto essenziali per la resistenza strutturale, la resistenza al calore e i rivestimenti stealth dei mezzi militari sfornati dall'industria della Difesa Usa. "I controlli cinesi sulle esportazioni di elementi chiave delle Terre Rare medie e pesanti pongono rischi significativi per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, per la produzione della difesa e per le industrie high-tech", ha affermato Jamie Underwood della società di consulenza SFA-Oxford.
La Cina potrebbe dunque limitare le licenze di esportazione relative all'export di tali minerali e metalli strategici e danneggiare interi settori avanzati rivali. Nel luglio 2023 Pechino lo ha fatto tagliando le esportazioni di gallio e germanio (utilizzati in chip, radar e satelliti).
Risultato: gli Stati Uniti stanno pagando un prezzo elevatissimo per aver permesso alla Cina di prevalere nello sviluppo e nella lavorazione di minerali essenziali.
Sebbene ci fossero giacimenti promettenti negli Usa, Il Dragone ha invaso il mercato abbassando i prezzi e inducendo le aziende ad acquistare minerali cinesi. Oggi la Cina è leader nella produzione di Terre Rare pesanti e controlla anche la maggior parte delle attività minerarie in patria e in Myanmar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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