Disastro aereo a Washington, l'atleta "salvato" dal cane e l'ultimo messaggio prima della tragedia

Il cane “troppo grande” per essere imbarcato ha impedito al ventenne Jon Maravilla di salire sul jet inabissatosi nel fiume Potomac. "Atterriamo tra 20 minuti" invece l'ultimo messaggio di una donna non sopravvissuta

Disastro aereo a Washington, l'atleta "salvato" dal cane e l'ultimo messaggio prima della tragedia
00:00 00:00

Vite stroncate, ma anche rinascite, o forse miracoli. Quest'ultima ipotesi riguarda certamente Jon Maravilla, salvo grazie a un cane troppo grande e a un impiegato parecchio zelante. Il ventenne, promessa del pattinaggio americano, doveva essere a bordo dell’aereo precipitato a Washington, nel fiume Potomac, a causa di una collisione con un elicottero. Il bilancio è drammatico: tutte le 78 persone a bordo sono morte, nessun sopravvissuto. Ma il bronzo agli ultimi campionati Usa junior di pattinaggio non rientra nel conteggio delle vittime grazie al suo amico a quattro zampe, al quale è stato impedito di salire sul jet dell’American Airlines.

Il cane è stato infatti considerato di taglia troppo grande per stare in cabina insieme al padrone. “Non mi è permesso passare il gate. Fatemi uscire dal Kansas, per favore” il post pubblicato su Instagram da Jon Maravilla. Poco dopo un’altra storia Instagram, in cui rendeva noto di aver iniziato il viaggio di ritorno in auto della durata di 14 ore. Poi la notizia della tragedia di Washington e la consapevolezza di essere stato miracolato: “Era il nostro volo di ritorno. Non capivo perché improvvisamente non fosse più possibile portare il mio cane con me. Ma non potevo lasciarlo indietro, così abbiamo deciso di percorrere la strada in macchina”, le sue parole a RIA Novosti.

“Non so perché il destino ha voluto che non prendessi quell’aereo. Ma so che non darò mai più nulla per scontato. E che terrò il mio cane accanto a me, sempreha aggiunto Jon Maravilla, comprensibilmente sconvolto dalla tragedia di Washington. Purtroppo nel disastro aereo sono morti molti suoi colleghi. Certa la presenza di Evgenia Shishkova, Vadim Naumov e loro figlio Maxim. Presente a bordo anche l'ex pattinatrice artistica sovietica Inna Volyanskaya. Secondo Maravilla gli atleti a bordo erano almeno 14, senza contare parenti e allenatori.

Come evidenziato in apertura, se la storia di Jon Maravilla è a lieto fine, ci sono tante storie commoventi. Una di queste riguarda Hamaad Raza, marito di una delle vittime dello schianto aereo. Il ventiseienne ha rivelato alla stampa americana di aver ricevuto un messaggio dalla moglie pochi minuti prima della tragedia. “Atterriamo tra 20 minuti”. Poi il silenzio. Lui era all’aeroporto ad aspettarla: “Sto solo pregando che qualcuno la tiri fuori dal fiume Potomac proprio ora,mentre stiamo parlando.

È tutto ciò per cui posso pregare” le sue parole all’emittente WUSA9: "Mi ha scritto dicendo che sarebbero atterrati di lì a 20 minuti. Il resto dei miei messaggi non è stato recapitato ed è stato allora che ho capito che poteva esserci qualcosa sotto".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica