Minorenne disabile stuprata dai cugini del fidanzato, due condanne a Ostia

Il suo ragazzo, indagato per favoreggiamento, non ha mosso un dito per aiutarla, attirandola anzi in trappola e restando a guardare mentre avvenivano gli stupri

Minorenne disabile stuprata dai cugini del fidanzato, due condanne a Ostia
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È stata stuprata in ben due diverse circostanze dai cugini del fidanzatino, i quali hanno abusato di lei senza che quest'ultimo facesse nulla per proteggerla: i responsabili sono stati giudicati colpevoli in primo grado dei reati loro ascritti dalla quinta sezione penale del Tribunale di Roma.

Per gli autori di quelle orribili violenze compiute ai danni di una 15enne con disabilità psichiche, due fratelli di 24 e 23 anni, i giudici hanno determinato una condanna rispettivamente a 9 anni e 6 mesi e 8 anni e 6 mesi di reclusione. Oltre ciò, sono state applicate anche le pene accessorie previste in casi del genere, vale a dire l'interdizione dai pubblici uffici e il divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minorenni. Gli imputati, che dovranno ora versare alla vittima una provvisionale di 30mila euro ciascuno, sono stati per ora ristretti agli arresti domiciliari. Indagato per favoreggiamento l'allora fidanzatino della ragazza, di un anno più grande di lei: sarebbe stato lui, secondo i pm, ad attirarla in trappola e a far agire indisturbatamente i due cugini maggiorenni.

I fatti risalgono al 2021, come ricostruito in aula dal pubblico ministero Claudia Alberti: sarebbe stato il suo ragazzo di allora a convincerla a salire a bordo dell'auto sulla quale si trovavano i due imputati. Dopo una richiesta di sesso di gruppo respinta al mittente dalla 15enne, "di fronte al categorico rifiuto della ragazza, i due uomini la costringono a un rapporto orale" dopo averla "bloccata al centro dei sedili". La giovane cerca invano di divincolarsi e grida per chiedere aiuto all'esterno, ma nessuno la può sentire, visto che la vettura è posteggiata in una zona isolata.

Dopo questo primo episodio, le violenze si ripetono in una seconda circostanza, stavolta a casa del fidanzatino: la trappola era già pronta anche in questa occasione, dato che all'interno dell'abitazione si trovano già i cugini maggiorenni del ragazzo. A differenza dell'episodio precedente, non c'è alcuna richiesta: la giovane viene stuprata sul divano e poi una seconda volta in camera da letto. E tutto questo senza che la persona di cui si era fidata, ovvero il fidanzatino, muovesse un dito per aiutarla.

La 15enne decide di interrompere quella relazione, peraltro nata di recente, e si chiude in se stessa. Le sue condizioni psichiche, già compromesse a causa della sua patologia, sembrano peggiorare ulteriormente: la giovane si rifiuta di mangiare, e in una circostanza tenta di darsi fuoco dopo essersi cospersa di benzina dinanzi ai genitori. Sono chiare richieste di aiuto, e la madre dopo alcuni tentativi riesce a farsi rivelare dalla ragazza cosa è successo.

La donna sporge subito denuncia presso gli uffici del X Distretto di Ostia, facendo scattare così le misure previste per il "codice rosso" in caso di abusi su minorenni. Dopo le visite mediche, la 15enne viene ascoltata in audizione protetta da inquirenti e specialisti e racconta per filo e per segno tutti gli abusi subiti.

Durante le indagini viene interrogato anche l'ex fidanzato, il quale ammette di aver assistito agli stupri senza mai intervenire, ma non si tratta dell'unica contestazione. Dopo esser stato lasciato, infatti, quest'ultimo avrebbe addirittura diffuso su WhatsApp video e foto intime della giovane: il tutto all'interno di una chat nella quale risultavano anche i due cugini maggiorenni.

Le indagini informatiche su cellulari e computer, le analisi sugli indumenti indossati dagli indagati e la lettura del diario della vittima hanno fornito

ulteriori conferme al racconto. Resta ora da capire il motivo per il quale l'ex fidanzatino, indagato per favoreggiamento, abbia collaborato a organizzare quelle due situazioni nelle quali si sono verificate le violenze sessuali.

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