"Bruceranno le caserme". Funerali stile "Gomorra" per il motociclista morto

Tra gli amici del 27enne si è diffusa la voce che sarebbe stata un'auto dell'Arma a causare l'incidente. Al corteo funebre il feretro accompaganto dai motociclisti contromano davanti al carcere e sui social le minacce

"Bruceranno le caserme". Funerali stile "Gomorra" per il motociclista morto
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Centinaia gli scooter e i palloncini di colore bianco, a forma di stella, di rosario e delle lettere che compongono il nome “Christian” lasciati volare in cielo e accompagnati dagli applausi. Sono le immagini di un corteo funebre organizzato ieri a Bari e che sta facendo molto discutere. Perché il corteo che ha scortato il feretro di Christian Di Gioia, vittima di un incidente stradale, oltre a bloccare un’intera città, tra le diverse tappe aveva anche la casa circondariale “Francesco Rucci” in Corso Alcide De Gasperi. Ed è proprio davanti al carcere che la processione è passata contromano, quasi in segno di sfida e noncurante del codice della strada.

Virali sono i filmati pubblicati su Tik Tok e condivisi sui profili Facebook dei conoscenti del 27enne che testimoniano le immagini di un corteo in stile Gomorra. Come si legge sul quotidiano “La Repubblica”, oltre alla processione delle moto, a far tremare sono le minacce sui social degli amici del giovane uomo che ha perso la vita tra il 21 e il 22 giugno nel quartiere Japigia.

Nei video, in cui il ragazzo (soprannominato “Big”) viene ricordato a suon di musica neomelodica, si leggono frasi che lasciano intendere una vera e propria guerra dichiarata ai responsabili dell’incidente che, secondo gli amici ed i parenti del 27enne, sarebbero stati i militari dell’Arma. “La mia indignazione è alta a tal punto che vorrei vedere in fiamme una caserma intera… voi siete la vera mafia non noi e che Dio ve la faccia pagare” si legge in un post. Ancora, su Facebook, scrivono “Sapere della sua scomparsa è un dolore a dir poco incolmabile soprattutto sapendo la dinamica…tutti chiedono giustizia dalla prima all’ultima persona affinché finiscano anche tutti questi episodi di abuso di potere.”.

"Le immagini di stamane mi hanno molto colpito. Appartengono ad un simbolismo criminale preoccupante. Magistratura e forze dell'ordine sono al lavoro e bisogna avere fiducia. È importante, però, che arrivi da tutta la città una condanna unanime e forte nei confronti di atti come quelli di stamane che esibiscono arroganza e disprezzo per le regole". A dichiararlo all’Ansa è il sindaco di Bari, Antonio Decaro, dopo le immagini del corteo funebre contromano davanti al carcere.

A commentare gli insulti e le minacce ricevute ai militari anche Antonio Nicolosi, segretario generale dell’associazione sindacale dei carabinieri, Unarma, che ha dichiarato "Massima solidarietà ai carabinieri di Bari per il fango che gli sta piovendo addosso da parte di cittadini che ignorano la legalità. Chiediamo l'intervento delle autorità e vogliamo conoscere coloro che gettano discredito sull'Arma: siamo pronti alle denunce".

Sulle dinamiche dell’incidente sta indagando la procura della Repubblica di Bari. Tra le persone che lo conoscevano, come dicevamo, si sarebbe diffusa la voce che l’incidente sarebbe stato causato da un’auto dei carabinieri che lo avrebbe inseguito dopo che il motociclista non si sarebbe fermato a un posto di blocco. Secondo un'altra ricostruzione, invece, i militari lo avrebbero inseguito, ma poi lo avrebbero perso di vista ritrovandolo quando era già caduto e a quel punto avrebbero chiamato i soccorsi.

A placare gli animi di quanti addebitano ai carabinieri la responsabilità dell'incidente non è servita neppure la precisazione della polizia

locale che in una nota ufficiale ha escluso per il momento "il coinvolgimento di altri veicoli nella dinamica del sinistro". Nel frattempo proseguono le indagini delle forze dell'ordine per ricostruire l'accaduto.

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