A Napoli ci sarebbero alcuni medici di base che, superando il limite dei 1.500 pazienti, dedicano loro sempre meno tempo a causa di orari di visita estremamente ridotti. Ciò provoca non pochi disagi ai cittadini che hanno necessità di consultare un medico. È questa la storia portata all’attenzione pubblica da Luca Abete, inviato del programma di Canale 5 "Striscia La Notizia".
Nel corso del servizio trasmesso nella serata di lunedì 14 novembre si spiega che i medici con un numero di assistiti compreso tra i 1.000 e i 1.500 dovrebbero garantire 15 ore settimanali per le visite per 5 giorni a settimana "con previsioni di apertura per almeno due fasce pomeridiane o mattutine a settimana". Eppure ci sarebbe qualcuno, il condizionale è d’obbligo, che garantisce meno ore di quelle previste dalla legge.
Abete racconta del caso di uno studio medico nel Napoletano i cui orari di apertura coprono 8 ore settimanali, distribuiti su 4 giorni. L’inviato di Striscia ha documentato che ad una paziente, complice del servizio, che si lamentava per i turni è stato risposto in modo netto: "Se le piacciono e le convengono questi orari, bene. Altrimenti signora ci sono tanti medici in zona, le consiglio di andare altrove".
Cambia la location. In uno studio la sala di attesa è piena di persone. C’è chi, senza alzare la voce, si lamenta forse ignaro di essere ripreso. "Questa fa un’ora e mezza, viene un’ora. Se io vengo un po’ più tardi già ha chiuso, già è tardi. Devo cambiare medico. Già ora si è scocciata. Le ho detto, ma non ho capito, io sono malato e tu ti scocci? Ha detto che ha troppa gente fuori. E io che devo fare?", si è lamentato uno dei pazienti presenti nello studio medico.
Per di più lo stesso Abete afferma che la dottoressa, invece di aumentare il tempo da dedicare ai pazienti sembra essere interessata a incrementare il numero degli assistiti. Ad una paziente che le chiede come fare per poter essere assistita da lei, la dottoressa fornisce tutte le informazioni necessario. "Avete la disponibilità?", chiede la paziente. "Io penso di sì, dovrei averla", replica la dottoressa. Eppure, rimarca l’inviato di Striscia, quest'ultima dalla piattaforma Asl risulta essere oltre il limite massimo consentito.
Subito dopo entra in scena Abete che chiede alla dottoressa se in quello studio medico vengano garantire le 15 ore settimanali obbligatorie. "Io lavoro tutti i giorni per almeno tre ore e mezzo o quattro", risponde la dottoressa.
L’inviato di Striscia, però, non ci sta e mostra il cartello, poi rimosso, con gli orari che indicano una situazione ben diversa. L'ultimo terreno di scontro tra i due è sul numero dei pazienti tanto che Abete rilancia: "Lei continua a prenderli"...
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