Essere costretti a lasciare un riparo sicuro all’interno di un dormitorio pubblico a causa di una norma. Sembra assurdo ma capita anche questo a Napoli, città in piena emergenza povertà e con oltre 2mila senzatetto. Donato, 67 anni il prossimo ottobre, ha preso le sue poche cose ed è andato a vivere in strada, proprio pochi passi dalla struttura situata in via de Blasiis realizzata per accogliere persone come lui che sono in difficoltà. Il tutto a causa dell’età.
È proprio lui che racconta a Repubblica Napoli la sua assurda vicenda. "Mi hanno mandato via", ha spiegato l’uomo mentre è sdraiato sotto una montagna di coperte nel tentativo di coprirsi dal freddo. "Per anni - prosegue nel racconto - ho dormito e mangiato nel dormitorio pubblico. Due mesi fa mi hanno detto che ormai ero in età pensionabile e che quindi non potevo più restare. Nel dormitorio pubblico di Napoli se hai 66 o 67 anni non puoi entrare".
Donato spiega che a Natale si era assentato per "qualche giorno perché volevo rivedere la mia città, Mugnano e alcuni familiari". Al ritorno l’amara e inaspettata sorpresa. "Quando sono tornato al dormitorio mi hanno ripetuto che ero nell’età pensionabile, che per me non c’era posto e così sono dovuto andare via". A confermare questa versione è stata l’operatrice del dormitorio pubblico che, al telefono, prova a spiegare la situazione: "Non dipende da noi. Il regolamento prevede un limite d’età che è di 67 anni. Inizialmente era di 65, ma è legato all’età pensionabile che nel tempo è cambiata".
Il regolamento è fatto dal Comune di Napoli e risale al 2008. Da allora non è mai stato aggiornato. Eppure ci sarebbe bisogno di un ritocco, proprio per evitare storie come quella capitata a Donato. Qualcosa, finalmente, pare muoversi. Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune, ha garantito che si è al lavoro per modificarlo. "Non solo elimineremo il limite d’età - spiega- ma anche l’obbligo di esibire un documento di identità". Inoltre l’assessore promette che ci sarà anche un’altra modifica: "Sempre secondo quel vecchio regolamento, se sei extracomunitario e non hai il permesso di soggiorno nel dormitorio pubblico di Napoli non puoi essere accolto. Toglieremo anche questo".
Una bozza sarebbe già pronta. Si conta di approvare il testo definitivo entro la prossima primavera. La stagione si avvicina ma è sempre un tempo lungo per le persone come Donato. Se è difficile vivere in strada, lo è ancor di più in questo periodo caratterizzata dal freddo. "Cercheremo di fare il più presto possibile – rassicura l’assessore -. Quando mi sono insediato ho scoperto che non c’era alcun progetto ma solo soluzioni tampone come le stazioni metro aperte che a poco servono. Basti pensare che ora con l’emergenza freddo, solo un clochard ne ha usufruito. Anche le risorse destinate ai senzatetto non erano state investite negli ultimi quattro anni. Parliamo di un totale di circa due milioni e 800mila euro".
Ritornando a Donato si scopre che l’uomo ha due sorelle e un fratello che abitano in provincia di Napoli. Ma lui non vuole provare a chiedere aiuto ai familiari: "Hanno le loro famiglie e non voglio dare fastidio". L'uomo spera solo in una cosa: "Sono devoto al Volto Santo e perciò non la taglio. Magari un giorno riceverò la grazia di una casa".
Nell’attesa di ricevere la bella notizia, se mai la riceverà, non esista a far sapere che "a chi vuole aiutarmi io non posso che volere bene". Intanto resta sul quel gradino sotto la montagna di coperte. La primavera è ancora lontana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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