Torna la paura per il needle spiking, ossia "puntura d'ago", fenomeno secondo il quale un malintenzionato punge la vittima con una siringa per spaventarla o, peggio ancora, infettarla con sangue contaminato. L'episodio che ha riacceso l'allarme si è verificato a Pisa, dove una ragazza che stava tranquillamente passeggiando sul Lungarno è stata sorpresa alle spalle da uno sconosciuto, che l'ha punta sulle natiche con un ago.
Il terrore della vittima
L'episodio, secondo quanto riferito sino ad ora, si è verificato nel corso della giornata di sabato 14 settembre. La giovane stava camminando su Lungarno Buozzi quando è stata aggredita. Un soggetto che non conosceva le si è infatti avvicinato a tradimento, pungendola sul sedere con un ago. Subito dopo aver compiuto il gesto, l'uomo avrebbe sussurrato: "Ti ho fatto una puntura", e si sarebbe quindi allontanato, facendo perdere le proprie tracce. In preda al panico, la ragazza ha contattato le forze dell'ordine, chiedendo aiuto.
Intanto sulle chat di gruppo si parla dell'accaduto, e le donne vengono messe in guardia. "Ragazzi ho una comunicazione importante, soprattutto per le ragazze, quindi avvisate anche le vorse amiche", si legge in uno dei messaggi scambiati su WhatsApp. "Oggi Miriana su lungarno Buozzi, davanti ad Arno vivo è stata punta da un uomo con una siringa su una natica. (...) Questo fenomeno da psicopatici si chiama Needle spiking e si usano siringhe infette da epatite, Hiv o iniettate di droghe".
A quanto si legge dalla chat, nella giornata di oggi la procura della Repubblica dovrebbe aver aperto un fascicolo. Viene inoltre sottolineato che il fatto è avvenuto in pieno pomeriggio, e i mezzo alle persone. L'autore del gesto è descritto come "basso, con la pancia e stempiato, sui 40-50 anni, con una maglietta bianca a maniche corte e occhiali da sole".
Le indagini
Intervenuti sul posto, gli agenti di polizia hanno trovato la vittima sotto choc. Dopo aver ascoltato il suo racconto, le hanno suggerito di recarsi in ospedale per dei controlli e per cominciare la profilassi contro eventuali patogeni.
Una volta ottenuto il referto, la giovane ha potuto sporgere denuncia.Gli agenti sono al lavoro per cercare di risalire al responsabile. Le immagini estrapolate dalle videocamere di sorveglianza presenti nella zona sono al vaglio degli inquirenti.
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