Un pensionato di 68 anni ha pagato due multe molto salate a causa di un errore di digitazione. Sergio Deho, questo il nome del pensionato, ha contattato il Corriere per raccontare, per filo e per segno, la sua disavventura. Si parte con due piccole infrazioni al codice della strada, si prosegue con la notifica delle contravvenzioni che l’uomo decide di pagare subito per poter beneficiare dell’importo ridotto e si finisce con l’Agenzia delle Entrate che ha triplicato l’importo. Nel secondo passaggio il 68enne aveva sbagliato a digitare il codice di riferimento identificativo del Comune.
L'errore commesso dal pensionato
Come raccontato dal pensionato, il 9 settembre del 2020 aveva preso una multa in via Portonaccio, a Roma, perché aveva transitato con l’auto in una corsia riservata. Totale della contravvenzione: 73,50 euro. Il 5 ottobre del 2020 altra sanzione, questa volta di 44,80 euro, presa in via Massarosa, nei pressi di via Cassia, per una sosta in un luogo vietato. Entrambe le contravvenzioni sono state saldate dall'uomo entro cinque giorni tramite home-banking, digitando l’ID dei due bollettini postali. Peccato però che l’automobilista non si sia accorto di aver sbagliato a inserire qualche dato, e che il destinatario del pagamento non fosse il Comune di Roma Capitale, ma quello di Firenze. In teoria, i soldi versati per errore al capoluogo toscano sarebbero dovuti essere restituiti. In pratica non è andata però così.
Il plico dall'agenzia delle Entrate
Il pensionato ha raccontato: "Ai primi di novembre 2022 ho ricevuto un plico dalla Agenzia delle entrate-Riscossione, con Cartella di Pagamento N. 097 2022 01415327 12 000 e fin da subito, vedendo le 12 pagine, ho capito che non l’avrei passata liscia... La mia banca mi ha spiegato che per loro la mia richiesta di pagamento era andata a Firenze, secondo i dati che avevo inserito nell’operazione. Il comune di Firenze ha trattenuto le somme indebitamente ricevute, senza approfondire oltre nei due anni successivi". Il 68enne ha subito pensato che, informaticamente parlando, non sarebbe stato molto complicato appurare che i due pagamenti fatti non spettavano in realtà a Firenze, che non aveva emesso le multe pagate né inviato all’uomo i verbali. Ma il plico di 12 pagine dell’Agenzia delle Entrate non sembrava dare possibilità di risolvere la situazione.
"Quel plico serviva a spiegarmi tre cose... Primo: perché la cifra iniziale da me pagata al destinatario sbagliato era lievitata da 118,30 a 340,28 euro in circa 2 anni. Secondo: come avrei potuto presentare ricorso rivolgendomi alla commissione tributaria provinciale, al tribunale ordinario Sezione lavoro, o al Giudice di Pace, o contattando l'agenzia con una mail oppure la società Aequaroma mediante una Pec oppure qualche altra entità o sportello virtuale di cui già l’indirizzo è un invito a non provarci neanche. Terzo: come ri-pagare senza sbagliare!!!".
Dopo averci pensato qualche giorno, il pensionato ha deciso di pagare anche la nuova cartella, nonostante si sia sentito un po’ maltrattato dal fisco. In poche parole, l’automobilista ha dovuto pagare alla fine 460 euro, ben quattro volte l’importo che avrebbe dovuto pagare inizialmente. Il Comune di Firenze ringrazia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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