"Ragazzi, non si fuma". E gli studenti picchiano il professore mandandolo al pronto soccorso

Un professore di Modena ha accusato un malore dopo esser stato aggredito da due studenti, ai quali aveva ricordato il divieto di fumare a scuola

"Ragazzi, non si fuma". E gli studenti picchiano il professore mandandolo al pronto soccorso

Sarebbe stato aggredito sia verbalmente che fisicamente da due studenti, dopo aver fatto notare come fosse vietato fumare nei locali scolastici. E a seguito dell'aggressione avrebbe accusato un malore: per l'uomo si è reso necessario l'accesso al pronto soccorso, con il referto che parla di cinque giorni di prognosi a causa delle contusioni riportate. Protagonista della vicenda svoltasi nelle scorse ore a Modena è un professore che insegna in un istituto tecnico industriale della città emiliana. Stando ai media locali, tutto sarebbe nato poco prima della fine di una normale giornata di lezioni: l'insegnante avrebbe sorpreso due scolari intenti a fumare una sigaretta ed avrebbe chiesto loro di spegnerla. Una richiesta che i due hanno respinto in malo modo, iniziando ad insultarlo.

Il docente avrebbe quindi messo mano allo smartphone per riprendere la scena, quando i giovanissimi lo avrebbero agguantato e bloccato per togliergli il telefono. L'uomo avrebbe più volte tentato di svincolarsi dalla presa dei due, che tuttavia non avevano alcuna intenzione di desistere. E alla fine avrebbe avuto un mancamento. A seguito dei fatti la dirigente scolastica dell'istituto, pur stigmatizzando l'accaduto, non avrebbe risparmiato una critica al docente attraverso la stampa locale, reo a suo avviso di non essere riuscito a mantenere l'autocontrollo davanti a ragazzi di 15-16 anni. Considerazioni che l'aggredito ha tuttavia rispedito al mittente, dicendosi rammaricato anche del mancato supporto dei colleghi.

”Se secondo la preside non possiamo riprendere studenti che commettono un reato ma dobbiamo far finta di niente, possiamo pure continuare così. Smentisco categoricamente di aver messo le mani addosso ai ragazzi se non quando ho dovuto divincolarmi. Li ho rimproverati perché fumavano e si sono avvicinati in modo aggressivo. Ho iniziato a riprendere per tutelarmi e uno di loro mi ha avvinghiato alle spalle cercando di togliermi il telefonino - ha dichiarato il professore al quotidiano Il Resto del Carlino, fornendo la propria versione dei fatti. "Mi hanno accerchiato in branco e ho cercato di divincolarmi - prosegue -. Stavo cercando di mandarli via da dove non dovevano essere. Quando ho cercato di rientrare, di mettermi in salvo mentre venivo aggredito, gli studenti mi impedivano di aprire la porta dell’atrio. C’era il bidello nella guardiola, sono passati colleghi nel cortile ma ognuno si è fatto i fatti propri.

Una collega, che si è preoccupata di vedere come stavo, mi ha raccontato che pochi giorni fa un gruppo di studenti aveva minacciato il personale Ata. Qualche anno fa, quando si sgridava uno studente - conclude - il ragazzo se ne andava. Adesso, invece, affronta il docente. Sono ancora sotto choc”.

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