"Si mercificano i corpi". Il preside del Mozart di Roma contro l'abbigliamento inopportuno

La circolare di Giovanni Cogliandro, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo W.A. Mozart di Roma. Studenti e insegnanti sono invitati a presentarsi con un abbigliamento consono al luogo

"Si mercificano i corpi". Il preside del Mozart di Roma contro l'abbigliamento inopportuno
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Si torna a parlare di dress code scolastico. Da tempo diversi presidi italiani hanno cominciato una vera e propria crociata nelle scuole per sensibilizzare genitori e ragazzi, e convincere gli studenti a tenere un abbigliamento decoroso e consono al luogo.

Vietati indumenti inopportuni

A unirsi al coro di voci anche quella di Giovanni Cogliandro, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo W.A. Mozart di Roma. In una recente circolare, riportata da Il Messaggero, il preside ha informato i ragazzi e le famiglie che all'interno delle mura scolastiche sono vietati "pantaloncini troppo corti, canottiere e magliette troppo corte, capi di abbigliamento eccessivi e inopportuni".

Siamo in piena primavera, le temperature si stanno alzando, e gli studenti stanno cominciando ad alleggerirsi. Il problema è che alcuni si svestono fin troppo, andandosene in giro fra le aule e i corridoi con indumenti poco consoni al luogo in cui si trovano. A stupire il fatto che la circolare non sia rivolta solo agli alunni di elementari e medie, ma anche ai docenti e ai membri del personale scolastico. "Si invitano tutti gli studenti, i docenti e i membri del personale scolastico a evitare abiti non appropriati a un contesto di esperienza formativa ed educazione all'armonia e alla cittadinanza quale ci pregiamo di essere", si legge dunque nel documento.

Una circolare necessaria

Il preside Giovanni Cogliandro ha spiegato che la decisione di prendere provvedimenti è arrivata dopo le numerose sollecitazioni di alcuni docenti. Dal punto di vista educativo e sociale, è importante presentarsi con un abbigliamento consono in determinate circostanze. E gli adulti sono tenuti a dare l'esempio.

"Vedo che si parla tanto di sessismo e violenza crescente a scuola", spiega al Messaggero il dirigente scolastico. "Essendo filosofo di formazione, vado alle cause, uso lo scire per causas di Aristotele. Ebbene, le cause possono esser rappresentate dall'ignorare la sensibilità di alcuni. Per il rispetto dovuto alla sensibilità dei componenti della Comunità scolastica e dell'Istituzione scolastica come contesto di crescita inclusiva e interculturale, luogo di apprendimento sereno e non sottomesso alle tendenze effimere dettate dal consumismo, è obbligatorio indossare un abbigliamento adeguato", aggiunge.

Il problema esibizionismo

Quando ci si rapporta a ragazzi molto giovani, come studenti delle elementari e delle medie, non bisogna dimenticare che il periodo vissuto dai ragazzi è davvero delicato. Alcuni allievi sono già in pieno sviluppo dal punto di vista fisico, altri ancora no, e possono crearsi degli squilibri.

"Sono ancora bambini in corpi più alti di me, c'è un'asimmetria tra una fisicità ostentata e la mente di un ragazzino. Questo esibizionismo, a volte incentivato dai genitori, è solo un business, è mercificare i propri corpi con l'ausilio dei social media", spiega il dirigente scolastico. "Non voglio essere sessista, neanche moralista, la mia è un'attenzione alla sensibilità degli altri, anche il personale deve avere un abbigliamento consono. E so che le famiglie hanno apprezzato".

La circolare, è bene precisarlo, non parla di

conseguenze in caso di violazione. Quello del preside è voluto essere soprattutto un monito, un invito al decoro e alla convivenza nel rispetto reciproco. Non sono previste, infatti, sospensioni, o valutazioni negative.

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