Sono ancora in deposito nel cimitero di Altavilla Milicia le salme dei due fratellini Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 anni i cui corpi senza vita martirizzati dalle torture sono stati trovati nella villa degli orrori lo scorso 11 febbraio. Mancano i loculi al cimitero di Altavilla, riporta Repubblica, e le salme restano al deposito. La scoperta è avvenuta quasi per caso da parte di un appuntato dei carabinieri in pensione che era andato al cimitero per un lutto in famiglia. “Il 16 marzo è morto mio cognato, dopo la funzione siamo andati al cimitero e la salma di mio cognato è stata messa in deposito. Qui abbiamo visto che ci sono ancora le salme dei due ragazzini uccisi nella terribile vicenda di Altavilla" ha raccontato l'ex sottufficiale dell'arma. Non solo, insieme alle bare dei due fratelli e del parente dell'uomo, ci sarebbero le salme di altre tre persone, due uomini e una donna, tutte in attesa di sepoltura. Una situazione non più sostenibile per il piccolo comune alle porte di Palermo e su cui è intervneuto anche il primo cittadino. "Stiamo realizzando altre 20 loculi e a seguire se ne realizzeranno altri 45. Nel frattempo stiamo facendo una ricognizione per eseguire alcune estumulazioni e accelerare le sepolture delle salme in deposito”.
Le indagini proseguono
La strage di Altavilla ha avuto un eco internazionale sia per l'efferatezza dell'omicidio sia per lo sfondo pseudo religioso in cui si è perpetrato. Un plurimo omicidio su cui ancora si indaga, adesso toccherà alla magistratura riuscire ad individuare colpevoli, mandati ed esecutori di una strage che ha una forte matrice delirante. Le indagini degli inquirenti vogliono arrivare a ricostruire tutte le fasi di questo plurimo delitto. Intanto, dai telefonini degli arrestati, Barreca e i due complici Massimo Carandente e Sabrina Fina, emergono i video delle sevizie. L'avvocato Salvatore Cusumano, legale di Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati di aver partecipato alla strage di Altavilla Milicia, dopo un colloquio durato più di 3 ore con i suoi assistiti nel carcere Pagliarelli di Palermo ha ribadito che i suoi assistiti si dichiarano estranei ai fatti e che hanno chiesto di essere sentiti dagli inquirenti. "È stato un lungo colloquio, si dichiarano sempre innocenti e hanno manifestato la volontà di essere sentiti per ricostruire i fatti che non sono quelli ricostruiti dalla Barreca - ha detto il legale che ha sottolineato come ci sarebbero - due ricostruzioni completamente opposte rispetto a quella data dalla 17enne e dal padre, Giovanni Barreca, accusato con la coppia di aver ucciso la moglie e gli altri due figli". Da qui, la richiesta di essere sentiti "per dare la loro versione dei fatti agli inquirenti". I due, ha detto ancora il legale, "non hanno partecipato" al 'rito per fare uscire i demonì se non con le preghiere."Hanno l'esigenza di parlare con la Procura, mi sentirò con il collega e vedremo se depositare a giorni la richiesta di interrogatorio", ha spiegato l'avvocato Cusumano.
Il legale ha poi aggiunto che i suoi assistiti non hanno parlato durante il colloquio di contatti telefonici con altre persone all’esterno nel periodo della strage. Infine, la coppia Fina-Carandente ha affermato al legale che "qualcuno avrebbe impedito il contatto telefonico" con i soccorsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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