Il coltello, le minacce e i video dalla latitanza: l'incubo di una 20enne picchiata dall'ex rumeno

Ancora latitante Gabriel Costantin, accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti dell'ex ragazza Chiara Balistreri

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
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C’è una giovane donna che afferma di non sentirsi tutelata dalla legge e dalla giustizia italiana. Si tratta di Chiara Balistreri, una ventenne di Bologna, che due anni fa ha denunciato l’ex ragazzo Gabriel Costantin, 24enne rumeno, dopo che questi le avrebbe rotto il naso con tre pugni.

Gabriel è attualmente latitante: allontanatosi dall’Italia dopo la denuncia, vi avrebbe fatto ritorno il mese scorso. Sarebbe infatti stato avvistato a Bologna mentre era in un ristorante di sushi con la madre e la sorella. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari in casa della madre, ma senza braccialetto elettronico, perché la norma su questo dispositivo è entrata in vigore in una data successiva a quella dei maltrattamenti e delle lesioni denunciate da Chiara. Tant’è che Gabriel è evaso dai domiciliari e ora è nuovamente latitante.

Eppure, nonostante tutto, continua a postare video sui social in cui non solo fa apologia di se stesso, ma continua a rivolgere minacce con in mano un lunghissimo coltello. Minacce che, stando a quanto riferisce la stessa Chiara sarebbero durate nel tempo: il giovane avrebbe postato che l’avrebbe sfregiata gettandole dell’acido in faccia e le parole “se devo morire per Chiara la porto con me”.

Nei suoi video social, Gabriel afferma di essere rientrato in Italia 3 mesi prima di essere avvistato al ristorante: “Se avessi voluto fare qualcosa l’avrei fatto”. In un altro filmato dà un pugno in quei giochi di forza presenti alle fiere, scrivendo nella didascalia: “Se avessi dato un pugno a Chiara l’avrei mandata in coma per parecchi giorni”. Da parte sua, la sopravvissuta alla violenza commenta a “Chi l’ha visto?”: “Lui dice che non è tornato per fare del male ma le minacce ci sono”. E di fronte alle sue smentite rispetto alla latitanza e alle botte, la 20enne rimarca: “Mi rendo conto che è la stessa violenza psicologica che mi faceva quando ero vicina”.

La madre di Chiara riferisce di diversi tipi di violenza come cinghiate, calci nei reni e pugni in testa. Contattato dal programma di Rai 3 sui social risponde che avrebbe potuto fare del male a Chiara anche in galera.

Adesso Chiara ha bisogno di protezione, questa persona va fermata ed è chiaramente insufficiente la misura degli arresti domiciliari”, ha spiegato il legale di Chiara Francesco Murru, specificando di aver chiesto hanno chiesto un

inasprimento della misura cautelare in attesa del processo, che avverrà in contumacia qualora lui continui a essere latitante. “Non mi aspetto nulla da questo processo”, è la conclusione di Chiara.

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