Di chi è la mano che ha ucciso Saman Abbas? Gli inquirenti hanno sempre puntato l’attenzione sullo zio Danish Hasnain, ma ora l’uomo parla, racconta e dà una versione che probabilmente dovrà ripetere e integrare a processo.
“Chi l’ha visto?” ha mandato in onda alcune immagini trasmesse dal Tgr dell’Emilia Romagna, parti dei video raccolti durante le indagini della polizia penitenziaria. In questi spezzoni, Danish racconta una verità differente da quella ricostruita dagli inquirenti.
Danish racconta infatti di essere stato chiamato dai parenti, che gli hanno dato appuntamento alla quinta serra, dove avrebbe trovato Saman già morta. È la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021, il luogo è l’azienda agricola in cui lavoravano gli Abbas a Novellara.
Il racconto di Danish
“Quando l’ho presa, non pesava tanto Saman, 60 chili”, ha spiegato Danish, perdendosi poi in narrazioni differenti: dice che lui e Saman giocavano su una grande bilancia per pesare i generi alimentari. Dice di essere stato molto in disaccordo con il fratello Shabbar Abbas, e di aver fatto tanto per i nipoti. “Quando prendevo lo stipendio, ne mettevo un po’ in una busta per Saman e il fratello. Dopo che compravo le sigarette, Abbas mi prendeva tutti i soldi”, aggiunge. E spiega che Shabbar avrebbe avuto morosità con le bollette di gas e luce, tanto che Danish avrebbe chiesto al datore di lavoro prestiti e anticipi sullo stipendio per poter pagare. “L’ho fatto per i bambini, non per Abbas”, ha chiosato Danish, invitando gli inquirenti a chiedere conferma al datore di lavoro.
Poi Danish dice chi avrebbe ucciso Saman. “Io ho preso Saman - prosegue - l’ho alzata, sono venuto qua (indica la quarta serra, ndr). Poi mi ricordo che due o tre minuti dopo stava qui con la testa per terra. Ikram e Noumanoulaq mi hanno detto: stai calmo, l’ha ammazzata Nazia, non Abbas. Ancora non c’è nella nostra cultura che la polizia può prendere una donna, per noi è una vergogna”. Nazia è Nazia Shaheen, madre di Saman.
Danish afferma anche di essersi sentito male durante l’occultamento del cadavere e di non aver mai preso la pala. Probabilmente dovrà rispondere al processo in relazione al filmato di videosorveglianza in cui con i due cugini viene inquadrato mentre si allontana con degli attrezzi verso le serre il giorno prima della scomparsa della nipote.
Cosa dice l’avvocato
Il legale di Danish Liborio Cataliotti ha spiegato a “Chi l’ha visto?” Che Danish abbia deciso di parlare solo dopo l’arresto di Shabbar per una questione di paura, tanto da chiedere anche il trasferimento in Italia della propria compagna. “Non sposo la sua versione aprioristicamente in quanto difensore - chiosa l’avvocato - La scelta fatta in sede processuale è chiedere con tutti gli strumenti, anche e soprattutto quelli che offre la tecnologia, di verificare”. Cataliotti liquida il filmato del giorno prima della scomparsa come “suggestione indotta dai media”, ricordando come Danish abbia fatto trovare il corpo e promettendo che molto probabilmente renderà dichiarazioni spontanee in sede processuale.
La versione del fratello di Saman
Gli inquirenti però si sono basati sulla testimonianza del fratello di Saman, che ha affermato che l’esecutore materiale del delitto sarebbe stato Danish. Naturalmente anche queste prime dichiarazioni dovranno essere valutate. Dai verbali dei carabinieri risulta inoltre che pare che il fratello di Saman non perdesse occasione di mostrare ai connazionali conviventi i video che la 18enne postava sui social con il fidanzato Saqib Ayub.
I rinviati a giudizio sono al momento 5: il padre Shabbar, la madre Nazia, lo zio Danish, i cugini Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanoulaq. Shabbar è in arresto in Pakistan e non ci sono novità su una possibile estradizione, mentre Nazia è latitante.
Sono accusati di sequestro di persona, omicidio premeditato e occultamento di cadavere. L’ipotesi degli inquirenti è che i parenti abbiano ucciso Saman perché la giovane si era opposta al matrimonio forzato con un cugino più vecchio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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