Un arresto a Catania in relazione all’omicidio di Paolo Salvaggio, il 60enne pluripregiudicato noto come Dum Dum ucciso con tre colpi, tra cui uno in pieno viso, la mattina dell’11 ottobre 2021 a Buccinasco, nel Milanese. Si tratta di Benedetto Marino, 46enne localizzato e catturato nel Catanese che ha garantito la fuga all'autore materiale del delitto. In queste ore ci sono perquisizioni anche a Milano in zona San Siro e ad Abbiategrasso. Salvaggio, che era malato terminale, era pluripregiudicato per reati in materia di droga e anche omicidio. Sul caso indaga il Nucleo investigativo dei carabinieri e la Dda di Milano, diretta dall'aggiunta Alessandra Dolci, con il pm Gianluca Prisco.
Chi era la vittima
Salvaggio era ritenuto un elemento di spicco della criminalità milanese con rapporti sia con la cosca ndranghetista dei Barbaro-Papalia che con i supersiti del clan dei catanesi legato al boss Angelo Epaminonda. L'agguato è avvenuto in via della Costituzione angolo via Morandi, a tre isolati dalla casa della vittima. I proiettili sono stati sparati da uno scooter Yamaha X-Max 250 e hanno centrato il 60enne, che è caduto al suolo. La moto si è avvicinata senza fretta all'uomo che era a bordo di una bicicletta: i colpi calibro 7.65 colpiscono la spalla e la testa della vittima, un quarto colpo quando è già a terra. Il 60enne ferito, arrivato all'ospedale di Rozzano in arresto cardiaco, morirà poche ore dopo per le ferite riportate. Salvaggio, che aveva una figlia piccola, sarebbe morto nel giro di poche settimane.L'arresto di oggi servirà a capire che cosa abbia spinto i killer (e i mandanti) a ucciderlo.
Le indagini
Dum Dum ha trascorso anni in carcere: era stato messo ai domiciliari nel 2018 proprio per i problemi di salute. "Adesso bisogna capire perché dopo decenni qui si ricomincia a sparare. Evidentemente sono saltati gli equilibri fra le famiglie", aveva detto Rino Pruiti, il sindaco di Buccinasco. Il provvedimento è scaturito dagli elementi emersi da una complessa attività d’indagine svolta dai militari del Nucleo Investigativo di Milano sotto la direzione della locale Dda.
Le indagini, sviluppate attraverso metodologie tradizionali unite a complesse attività tecniche, hanno consentito di inquadrare il contesto nel quale è “maturato” l’omicidio, slegate da dinamiche associative o di controllo del territorio, ma riconducibili a vecchi dissidi maturati nell’ambito della criminalità comune.
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