Dalle coltellate al selfie, l'omicidio di Pescara minuto per minuto

Le telecamere di videosorveglianza e le altre prove hanno ricostruito l’intero timing dell’omicidio per cui è stato convalidato il fermo degli indagati: cosa è accaduto nel dettaglio

Screen Tgcom24 via YouTube
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Si sa moltissimo dell’omicidio di Pescara in cui è stato ucciso il 17enne Christopher Thomas Luciani lo scorso sabato. Questo grazie alle telecamere di videosorveglianza e allo smartphone di uno dei due coetanei fermati per il delitto: per i presunti autori è stato convalidato il fermo. Intanto a quello che mancava, gli inquirenti hanno trovato una risposta con le testimonianze degli altri 5 ragazzi presenti, uno dei quali è potenzialmente il teste principale, colui che, confidandosi con il padre carabiniere, ha dato il via al tutto, chiarendo anche il presunto movente: un debito di hashish ammontante a 240 euro.

Come si legge su Repubblica, tutto parte alle 16.46 del 22 giugno 2024. I primi fotogrammi fanno parte dei filmati della videosorveglianza del "condominio di Via Raffaello Sanzio, 7 le cui telecamere inquadrano parte del parco pubblico ed in particolare l'accesso al Parco” Baden Powell. Qui “giungevano a piedi due ragazzi, uno di corporatura esile indossante un paio di bermuda blu e una felpa con cappuccio di colore bianco e scarpe scure, l'altro molto più alto del primo ed indossante una t-shirt di colore nero e delle bermuda scure, un cappellino con visiera tipo baseball e delle scarpe da ginnastica bianche, che dopo aver percorso il viale del parco si andavano a posizionare vicino a dei tronchi di albero posizionati davanti ad un campetto-area da gioco”. Si tratterebbe di Christopher e di M., il primo dei due fermati. Non c'è audio, non si sa cosa si dicano i ragazzi.

La situazione non appare però ancora pericolosa, almeno a uno spettatore esterno che non conosce l’epilogo della vicenda. Perché alle 16.48 “uno dei cinque ragazzi, indossante una maglia di colore rosso si alzava dalla panchina e raggiungeva i primi due ragazzi […] Lo stesso ragazzo tornava sui suoi passi raggiungendo di nuovo i quattro ragazzi vicino alla panchina e solo dopo alcuni minuti tutto il gruppo raggiungeva il ragazzo con la felpa bianca e quello indossante la maglia nera […]Dopo alcuni secondi il ragazzo con la felpa bianca rientrava nella vegetazione dietro il campetto in compagnia del ragazzo con la t-shirt nera e dopo alcuni minuti i due ragazzi venivano seguiti da altri quattro nella vegetazione (uno era quello indossante la t-shirt rossa, un altro indossante una maglietta chiara e bermuda chiari, e due ragazzi vestiti in modo identico con t-shirt nera e pantaloncini bianchi”. La vegetazione occulta in parte la vista dell'occhio della telecamera, ma dinamica e tempistiche sembrano chiare per gli inquirenti.

Deve essere in questo momento che accade tutto: il delitto si sarebbe consumato entro le 17.21, ovvero quando le telecamere inquadrano i ragazzi uscire dalla rete insieme con “un ragazzo alto con capello scuro con visiera tipo baseball un paio di bermuda scure e una canottiera nera con scritta bianca sulla parte frontale e sui fianchi e delle scarpe bianche che si incamminava lungo il vialetto parallelo alla via Raffaello Sanzio, in direzione nord”. L'aggressione è quindi terminata: non si sa se Christopher fosse già morto o fosse in agonia per i colpi ricevuti.

Poi, com’è noto in base alle testimonianze, sarebbero andati tutti in uno stabilimento balneare, dove, prima di fare il bagno con due ragazze, M.

si sarebbe cambiato e disfatto del coltello usato per colpire 25 volte Christopher insieme a un amico, C. Infatti alle 18,21 proprio M., come risulta dal suo smartphone, si scatta un selfie, "in posa seduto su un lettino dello stabilimento balneare”.

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