Omicidio Pierina: sui reperti tre Dna, uno di Dassilva

Sono stati isolati tre Dna maschili dai reperti al vaglio degli inquirenti per l’omicidio di Pierina Paganelli. Ma la posizione di Louis Dassilva non cambia

Screen Quarto Grado
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Sarebbero tre i profili genetici maschili isolati dai reperti raccolti sulla scena del crimine (ma non solo) del delitto di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023 in un vano tecnico del condominio di via del Ciclamino a Rimini in cui l’anziana viveva. I profili di Dna sono stati isolati dal consulente nominato dal tribunale di Rimini Emiliano Giardina, il quale, come riporta Il Resto del Carlino, ha chiesto ulteriori 45 giorni di approfondimenti, poiché quello che ha trovato è probabilmente molto interessante ai fini investigativi.

Ma a chi appartengono questi tre Dna? Al momento si conoscerebbe solo l’identità di uno di essi e non proverrebbe dai reperti strettamente legati alla scena del crimine: in pratica uno dei profili apparterrebbe all’unico indagato per l’omicidio, il vicino di Pierina Louis Dassilva, l’uomo che da luglio è in custodia cautelare e per il quale è stato ipotizzato un movente passionale, dato che avrebbe intrecciato una relazione con la nuora della vittima, Manuela Bianchi.

Ma, come detto, il profilo genetico di Louis non proverrebbe dai reperti rinvenuti sulla scena del crimine, bensì da propri effetti personali, ovvero il manico di un coltello e un paio di pantaloni che l’uomo avrebbe indossato il giorno prima dell’evento delittuoso, quando incappò in un rovinoso incidente motociclistico. Entrambi gli oggetti erano in casa dell’uomo tra l’altro. Quindi per quello che riguarda la posizione di Louis non cambia nulla: resta indagato, ma gli altri due profili sulla scena del crimine non sarebbero suoi.

Dove sono stati rinvenute le altre tracce del Dna? Sui muri del succitato vano tecnico in cui Pierina è stata uccisa. A chi appartengono? Ancora non si sa e probabilmente saranno confrontati con i profili già presenti nella banca dati nazionale. Non solo: bisogna escludere che la traccia genetica sia dei soccorritori o dei membri delle forze di polizia intervenuti la mattina del 4 ottobre per constatare il decesso ed effettuare le prime indagini. Si saprà qualcosa in più entro il 26 novembre.

Quello di Pierina sembra essere un caso molto complesso: i 29 colpi inferti sulla donna, dei quali solo l’ultimo letale, indicherebbero un forte sentimento di rabbia, ipotesi che ha portato gli inquirenti a restringere la cerchia delle indagini attorno alla cerchia più stretta dell’anziana.

C’è però un solo indagato, mentre all’inizio erano stati attenzionati anche la moglie di Dassilva Valeria Bartolucci, la nuora di Pierina Manuela e il fratello di questa, Loris Bianchi. Manuela, dato il rapporto di parentela con la vittima, è considerata parte lesa.

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