Intercettazioni, incidenti, circostanze insolite: quello che si sa sull’omicidio di Pierina

La procura ha lavorato nel massimo riserbo, ma è giunta a un arresto. Il giallo di Pierina Paganelli vicino alla soluzione?

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
00:00 00:00

Se ne parla ormai da svariate settimane e ogni giorno sembra che il cerchio si stringa intorno alla soluzione dell’omicidio di Pierina Paganelli. Ieri, 16 luglio, l’arresto del vicino Louis Dassilva, indagato dallo scorso 6 giugno e sul quale pesano degli indizi legati alle telecamere di videosorveglianza e un’intercettazione che - gli inquirenti credono - potrebbe avere il valore di una confessione.

Come riporta Fanpage, il giorno dopo l’omicidio (ovvero il 4 ottobre 2023), la nuora di Pierina, Manuela Bianchi, presunta amante di Louis, avrebbe chiesto al vicino di eventuali preoccupazioni legate a “questa cosa”, ossia l’assassinio dell’anziana. Louis avrebbe risposto: “Non cambia niente tra noi”. Ma forse ci sono ancora alcuni aspetti in mano agli inquirenti che non sono ancora di dominio pubblico.

Chi erano gli attenzionati

La procura ha impiegato oltre 9 mesi per giungere a un arresto, ma nei primi momenti delle indagini ha attenzionato quattro persone, concentrando, in un certo senso, i propri sforzi sul terzo piano del condominio di via del Ciclamino a Rimini dove è avvenuto il delitto. Queste persone sono appunto l’indagato Louis attualmente in stato di fermo, la moglie di questi Valeria Bartolucci, la nuora di Pierina Manuela e il fratello di questa Loris Bianchi. Loris non abita con la sorella ma la sera dell’omicidio si trovava a casa sua.

L’incidente di Giuliano

Una delle piste seguite dagli inquirenti, ma poi abbandonata perché considerata per nulla attinente con l’omicidio, ha a che fare con l’incidente occorso a maggio 2023 a Giuliano Saponi, figlio di Pierina. L’uomo non ricorda nulla: potrebbe essere stato investito da un furgone mentre si recava al lavoro in bicicletta. Nei giorni del delitto avrebbe dovuto tornare a casa dopo le cure ospedaliere.

Le circostanze della sera dell’omicidio

C’erano delle circostanze insolite la sera in cui il killer ha ucciso Pierina. La donna, molto devota, si era recata sì all’adunata dei Testimoni di Geova come sempre, ma di solito era accompagnata dalla nipote, figlia di Giuliano e Manuela. La ragazzina quella sera era indisposta ed era rimasta in casa a seguire l’adunanza in una diretta social.

C’è poi un altra questione: la luce del vano tecnico adiacente ai garage in cui Pierina è stata uccisa era fulminata. Il luogo era quindi molto buio. Per queste circostanze è stato escluso che l’assassino possa essere stato uno sconosciuto: le variabili del 3 ottobre 2024 potevano essere note solo a una persona che conosceva Pierina.

Le attese della procura

L’impressione dell’opinione pubblica sul lavoro della procura è che abbia voluto procedere con cautela ed estrema attenzione. Per questa ragione non sono trapelati molti dettagli sulle indagini e anche sull’arresto di Louis di ieri, benché gravato da pesanti accuse, aleggia come sempre la presunzione d’innocenza: in Italia una persona è colpevole se viene riconosciuta tale alla fine dei tre gradi di giudizio.

Il comunicato della famiglia

Dopo l’arresto di Louis, i legali dei tre figli di Pierina Marco e Monica Lunedei hanno diffuso un comunicato stampa, in cui scrivono: “I familiari della signora Pierina Paganelli, pur sconvolti dal dolore per la tragica perdita, hanno dimostrato sino ad oggi grande compostezza ed hanno tenuto sempre a mente i principi e le garanzie che l'ordinamento giuridico italiano assicura alle persone indagate, valori che appartengono loro culturalmente così come a tutte le persone moderate ed intelligenti. Ciò doverosamente premesso, prendono atto con favore dell'accelerazione impressa dai magistrati inquirenti alle indagini aventi ad oggetto il barbaro e feroce assassinio della loro congiunta”.

Nel comunicato sono presenti anche i ringraziamenti per gli inquirenti e una stoccata verso l’interesse eccessivo dei media: “In questo lungo tempo, al dolore del lutto si è aggiunta la sofferenza legata al dovere assistere quasi quotidianamente a speculazioni mediatiche sul caso da parte di soggetti (le cui competenze ed il cui ruolo professionale ad oggi ancora non sono chiari) che hanno occupato militarmente ogni possibile palcoscenico, continuando per dieci mesi a parlare del nulla,

con il solo evidente fine di promuovere la propria notorietà, senza farsi scrupolo cosi facendo, di acuire la sofferenza di tutte le persone coinvolte a vario titolo nella tragedia (vittime, ma anche sospettati)”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica