Un importante passo avanti è stato se non altro compiuto proprio nelle scorse ore, quando il padre della vittima è stato estradato dal Pakistan ed è atterrato all'aeroporto di Ciampino in vista del processo che riprenderà il prossimo 8 settembre. Il quadro non è tuttavia completo: adesso che Shabbar Abbas si trova detenuto in Emilia - Romagna (presso il carcere di Modena, a quanto pare) in attesa di comparire in aula, le ricerche degli inquirenti possono focalizzarsi esclusivamente sulla madre della giovane Saman Abbas. La donna risulta infatti latitante da oltre due anni e chi indaga ritiene adesso che abbia seguito la stessa strada del marito, facendo ritorno nel Paese islamico all'indomani della tragedia e facendo perdere le proprie tracce.
Questi gli ultimi sviluppi legati all'iter giudiziario che riguarda l'assassinio della giovane Saman. I genitori della diciottenne uccisa a Novellara nella notte fra il 30 aprile e il 1 maggio del 2021, per essersi opposta al matrimonio forzato con un cugino, sono accusati insieme ad altri tre parenti (lo zio e due cugini della ragazza) di omicidio, distruzione di cadavere e sequestro. Se per il padre della defunta, dopo un percorso durato circa un anno, è stata ottenuta l'estradizione (l'uomo aveva fatto rientro in Pakistan a seguito della sparizione della figlia ed aveva partecipato ad una delle scorse udienze tenutesi in tribunale a Reggio Emilia in collegamento video, ndr) nessuno sa con certezza dove si trovi attualmente Nazia Shaheen. Si tratta della madre della ragazza assassinata, accusata come detto al pari degli altri parenti di aver preso parte al delitto. Solo che la donna sembra essere letteralmente sparita da ventotto mesi.
Ma sembrerebbe se non altro esserci una pista da seguire, che avrebbe ripreso quota proprio di recente: la cinquantenne non si troverebbe in Europa (come avrebbe fatto sapere inizialmente Shabbar Abbas) ma sarebbe anzi tornata in Pakistan. Secondo quanto riportato dal Corriere di Bologna, Nazia potrebbe infatti contare in patria sulla "protezione" della sua famiglia (piuttosto influente, a quelle latitudini) e in particolare su quella del fratello poliziotto. Ci sarebbero insomma alcuni elementi per ipotizzare con più certezze che la donna sia adesso in patria. E c'è a quanto sembra anche la richiesta di estradizione, con una "red notice" internazionale. La ricerca procederà quindi con rinnovata verve.
"Il quadro cautelare non è completato e continueremo a lavorare perché l’ordinanza venga integralmente eseguita - ha confermato all'Ansa il procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci - continueremo a lavorare in silenzio e sottotraccia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.