
Sono stati eseguiti due fermi per l’omicidio di Luciano Muttoni, l’uomo di 58 anni trovato morto nella sua abitazione di Valbrembo in provincia di Bergamo, abitazione facente parte di una palazzina che ospita una dozzina di unità e che sarebbe stata adibita parzialmente a b&b. Le due persone sospettate sono due giovani, un 25enne italiano e un 24enne di origini polacche, rispettivamente residenti nella Bergamasca e in provincia di Monza Brianza.
L’italiano avrebbe confessato di aver ucciso Muttoni a seguito di una reazione della vittima durante un tentativo di rapina. A supporto delle sue parole, il giovane avrebbe permesso il ritrovamento di un proprio giubbotto sporco di sangue, dei documenti della vittima e dell’arma del delitto che si cercava febbrilmente nelle ore seguenti al rinvenimento del cadavere. Muttoni sarebbe stato colpito alla testa più volte con una pistola scacciacani, e preso a pugni e a calci sempre alla testa. La scacciacani era stata in effetti rintracciata questa mattina dai carabinieri a Ponte San Pietro, ovvero a un paio di chilometri dall'abitazione della vittima, che sarebbe morta a causa delle gravi ferite riportate.
Le dichiarazioni dell’italiano sono state confermate dall’altro giovane, prelevato stamattina da una comunità terapeutica in cui era aiuto educatore. I due si sarebbero liberati degli oggetti dell’affittacamere (tra cui lo smartphone, alcune carte di credito e una manciata di contanti) gettandoli via nelle campagne tra Valbrembo e Solza.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Letizia Ruggeri, sono andate avanti tutta la notte: sono stati ascoltati in molti e tra loro già stanotte ci sarebbero stati i due sospettati. Muttoni conosceva molte persone, sebbene pare fosse al tempo stesso molto riservato: nella sua casa ospitava infatti tanti turisti ed era solito portare in giro i suoi ospiti con una Volkswagen Golf - su Facebook si promuoveva con una pagina fan che conta alcune migliaia di follower.
L’auto era scomparsa da alcuni giorni e il 25enne italiano era stato fermato proprio alla guida della vettura, oltre che inizialmente denunciato per ricettazione. Con lui altri tre coetanei. Per lui è scattata l'indagine, dacché, sentito come persona informata sui fatti, è stato notato dagli inquirenti che la sua identità avrebbe corrisposto con quella di una persona inquadrata dalle telecamere di sorveglianza poste intorno alla casa di Muttoni.
L'affittacamere era stato trovato morto nella mattinata del 9 marzo. Il suo corpo era riverso nel soggiorno in una pozza di sangue con profonde ferite alla testa. A trovarlo una conoscente che non riusciva a contattarlo da un paio di giorni: in attesa dell’autopsia, che verrà disposta nei prossimi giorni, si stima che l’uomo potrebbe essere stato ucciso almeno nella giornata di venerdì, ovvero l’ultima volta che è stato visto dai vicini di casa.
Le indagini stanno venendo condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo, coadiuvati dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Zogno e dai militari della stazione di Villa d’Almè. I militari, già nella giornata di ieri, hanno posto sotto sequestro l’abitazione e repertato tutti gli indizi utili per risolvere il caso, tra cui alcune macchie di sangue sul vialetto di ingresso, che potrebbero essere state lasciate dal presunto killer.
Nei pressi del cimitero di Solza erano stati trovati anche alcuni capi di abbigliamento appartenuti a Muttoni. Tuttavia le indagini proseguono per stabilire se ci siano eventuali responsabilità di altri soggetti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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