
Sono ancora molti i nodi da sciogliere sul decesso della piccola Giulia, la bimba di 9 mesi morta dopo essere stata aggredita dal pitbull di famiglia nell'appartamento del rione Ice Snei di Acerra (Napoli) in cui viveva con i genitori. Il papà, Vincenzo Loffredo, 25 anni, è indagato a piede libero con l'ipotesi di reato per omicidio colposo e omessa custodia dell'animale. L'uomo, che al momento della tragedia dormiva accanto alla figlioletta, è risultato positivo ai cannabinoidi, ma negativo a oppiacei e cannabinoidi. A quanto trapela, la casa sarebbe stata ripulita dai familiari della coppia prima del sopralluogo da parte della Scientifica.
Il giallo della casa ripulita
Gli investigatori non hanno trovato tracce di sangue all'interno dell'abitazione. Da qui l'ipotesi, poi confermata, che qualcuno si fosse introdotto all'interno dell'appartamento. "I miei assistiti mi dicono che in casa sono entrati la mamma della vittima, i nonni materni e paterni, la sorella e la cognata dell’indagato per prendere delle fotografie. Erano le 8 del mattino e chi è entrato nell’alloggio non sapeva che l’appartamento fosse sotto sequestro", ha spiegato a Repubblica l'avvocato Luigi Montano, che assiste Vicenzo Loffredo. "Non c’era alcuna intenzione di occultare prove, ma solo il desiderio di prendere una foto della bambina. In casa poi hanno deciso di pulire la stanza. I sigilli sono stati sistemati dopo", ha concluso il legale.
Nell'abitazione della coppia
La corsa in ospedale e il decesso
La tragedia si è consumata nella notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio. Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli investigatori, Giulia sarebbe stata aggredita dal pitbull, il cui nome è Tyson, mentre dormiva nel letto dei genitori. In casa c'era anche l'altro cane, un meticcio. Il papà, che era caduto in un sonno profondo, non si sarebbe accorto di nulla. Al risveglio, attorno alla mezzanotte, avrebbe trovato la figlia in una pozza di sangue. Da qui la corsa disperata al pronto soccorso della vicina "Villa dei Fiori", che dista circa 200 metri dall'abitazione dei Loffredo, ma per la piccola non c'è stato nulla da fare.
Le due versioni del papà di Giulia
Al netto della ricostruzione ufficiale, sono ancora molti i dubbi da chiarire sulla dinamica dell'aggressione. A partire dalla due versioni fornite dal papà della bimba. In un primo momento il 25enne aveva raccontato ai sanitari che la figlioletta era stata aggredita da un cane randagio. Dopodiché, sentito dagli investigatori, l'uomo ha dichiarato che Giulia era stata azzannata dal pitbull. Qual è la verità? Gli inquirenti vogliono capire se Vincenzo fosse realmente in casa al momento della tragedia. Per questo motivo stanno passando al setaccio le telecamere di sorveglianza cittadina puntate all'esterno dell'abitazione e lungo il tragitto che conduce all'ospedale.
Il cane
Un altro punto oscuro riguarda la dinamica dell'aggressione. L'autopsia ha evidenziato numerose ferite sul corpo della piccola Giulia - tutte quasi certamente compatibili con i morsi del cane - e il decesso sarebbe stato causato dalla rottura dell'osso del collo. Sta di fatto che nella bocca dell'animale non sono state trovate tracce del Dna della bimba. "Per quanto riguarda l'esame per la ricerca di dna umano nelle feci dei cani i campioni saranno consegnati al laboratorio per effettuare le analisi, su disposizione della magistratura. Verosimilmente arriveranno indicazioni in tal senso nelle prossime ore", ha precisato l'Asl in una nota.
I funerali
Intanto questa mattina, nel Duomo di Acerra, si sono svolti i funerali in forma privata della piccina. "Avete affidato Giulia alla Madonna. Ripartite dal vostro amore che vi aveva donato questa meravigliosa bambina che ora si trova sotto il manto della Vergine" ha detto il parroco Don Gustavo Arbellino, che ha officiato la cerimonia funebre.
Per tutta la durata della celebrazione i genitori di Giulia sono rimasti accanto alla piccola bara bianca. Al termine della funzione sono stati fatti volare decine di palloncini bianchi e rosa riuniti a forma della coroncina del santo rosario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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