"La pistola era in sicurezza in camera mia, nel cassetto del comodino. I bambini potevano prenderla e portarla via, ma ad aprirlo deve essere stato qualcun altro". Non si dà pace Giacomo, il vicino di casa di Rkia Hannaoui, la 32enne marocchina trovata morta in casa con un proiettile nella testa. Gli investigatori sono quasi certi che la donna sia morta per un tragico incidente: uno dei suoi figli, verosimilmente il più piccolo, potrebbe aver maneggiato la pistola e poi, per errore, è partito un colpo. "L'ho pensato sin dall'inizio che i bambini sapevano più di quello che dicevano - racconta l'anziano in una intervista al Corriere.it - Bastava parlarci".
La pistola
La pistola che avrebbero impugnato i figli di Rkia, una calibro 22, era sepolta sotto pochi centimetri di terra, di là dalla recenzione del casolare in cui si è consumata la tragedia, ad Ariano Polesine (Rovigo). "Quando ieri (lunedì ndr) ho visto che la tiravano fuori, non ci credevo. - ricorda Giacomo -Ma io quello che avevo da dire, l'ho detto". Bisogna precisare, infatti, che l'arma incriminata è di proprietà dell'anziano. A lui, pensionato con la passione per la caccia, i carabinieri hanno sequestrato i fucili (tutti detenuti regolarmente) dopo che la Tac ha evidenziato la presenza di un proiettile nella tempia sinistra della vittima.
"Non potevano aprire il cassetto da soli"
Se per gli investigatori la soluzione del "giallo" è un passo, non lo è per Giacomo. L'uomo, che vive al piano di sopra del casolare ed era in ottimi rapporti con la famiglia marocchina, non riesce a capacitarsi di come i bambini abbiano potuto aprire da soli il cassetto in cui era stipata la pistola. Quindi avanza dei sospetti: "La pistola era in sicurezza nel cassetto del comodino. Era lì ma io poi non ho più controllato. - si apprende da uno stralcio dell'intervista che l'anziano ha rilasciato al programma televisivo Storie Italiane di Rai Uno, in onda questa mattina -I bambini potevano prendere la pistola e portarla via ma ad aprirlo è stato qualcun altro". Non solo: "Anche a fare il buco per nasconderla - continua - qualcuno deve essere stato. Non credo che siano stati i bambini, penso ci sia stata la complicità di un adulto".
La posizione dell'anziano
Giacomo è già stato sentito dagli inquirenti, ma non è escluso che la Procura possa chiedergli conto di come custodisse la pistola e i fucili da caccia in casa.
"Si procede per accertare le responsabilità colpose di terzi in ordine all'omessa custodia dell'arma con relativi proiettili", spiega il procuratore capo Manuela Fasolato. L'anziano ribatte sempre sullo stesso punto: "È stato un incidente. Ma per tirare con quelle pistole lì mica sono capaci i bambini…".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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