Pietro Orlandi a gamba tesa contro il comune di Roma, che per via di una "sudditanza psicologica e "atteggiamento remissivo" nei confronti del Vaticano, queste le sue parole, gli avrebbe negato la possibilità di organizzare un ricordo davanti al Campidoglio per il quarantesimo anniversario della morte della sorella Emanuela Orlandi, svanita nel nulla il 22 giugno 1983. "Il Campidoglio preferisce soprassedere in vista del Giubileo", sono le parole, riferite dallo stesso Orlandi in un post su Facebook, con cui la segreteria del sindaco Roberto Gualtieri ha risposto alla sua proposta di un sit-in.
Ospite nella trasmissione di Rai 3, Orlandi ha infatti raccontato di come sarebbero saltati alcuni accordi di incontro con il Comune di Roma per l’organizzazione del quarantennale della scomparsa della giovane cittadina vaticana, avvenuta il 22 giugno 1983. “Volevo precisare, per evitare fraintendimenti, alcune cose rispetto al prossimo sit in di giugno per, purtroppo, i quarant’anni dal rapimento di Emanuela - ha esordito Pietro Orlandi un un aggiornamento su Facebook - Il sit in si farà, certamente non al Campidoglio, ma si farà. Le cose purtroppo non sono andate come mi sarebbe piaciuto. Era un po’ che pensavo come organizzare questo anniversario”.
Orlandi aveva raccontato in tv come avesse avuto un’esperienza simile già nel 2012: in quell’occasione le diverse forze politiche di destra e sinistra erano state presenti, in testa Gianni Alemanno, all’epoca primo cittadino della Capitale. “Fu data la disponibilità - ha proseguito Orlandi sul canale social - organizzarono un palchetto per gli interventi. Fu srotolato anche uno striscione per Emanuela dal balcone del Campidoglio dove rimase per diversi giorni. Beh, per questi quarant’anni mi sarebbe piaciuto ripetere la stessa esperienza”.
Intanto è trascorso del tempo, oltre 10 anni, il sindaco di Roma è cambiato, è Roberto Gualtieri. E, a quanto racconta, anche il risultato della richiesta di Orlandi è cambiato. “Tramite una persona - ha continuato Orlandi nella sua cronistoria - mi fu concesso subito un incontro con il sindaco Gualtieri al quale ovviamente parlarono della mia proposta, che a quanto mi dissero, fu accolta molto positivamente. L’appuntamento con il sindaco Gualtieri era per il 26 Aprile però nel frattempo uscirono le polemiche e il fango organizzato che mi fu lanciato addosso da Vaticano e certi organi di stampa, che cambiarono tutto. Pochi giorni prima dell’appuntamento del 26 aprile infatti mi comunicarono che ‘l’incontro è rimandato per impegni del Sindaco’”.
Pietro Orlandi si riferisce alle polemiche che sono seguite dopo che, ospite alla trasmissione DiMartedì, aveva raccontato di una chat in cui un ex esponente della Banda della Magliana avrebbe esposto discutibili presunte teorie su papa Giovanni Paolo II. Le parole di Orlandi, che in quel contesto affermò anche il suo desiderio che nell’indagine su sua sorella non fossero fatti sconti a nessuno e non fosse tralasciata nessuna pista, sono state incomprese? Erano iperboli le sue? Certo è che hanno scatenato un polverone, e l’uomo ne sta pagando lo scotto dato che gli è stata inviata anche una lettera minatoria.
“Aspetti qualche giorno - ha scritto ancora Orlandi nei suoi chiarimenti - non sentii più nessuno e chiesi quando sarebbe stato possibile un nuovo appuntamento per poter organizzare l’evento. ‘Ti faremo sapere’. Ok, aspettai, poi dalla segreteria del sindaco comunicarono che ‘In riferimento al quarantennale della scomparsa di Emanuela Orlandi, il Campidoglio preferisce soprassedere in vista del Giubileo’. Ma come? Visto che nel 2025 ci sarà il Giubileo è meglio che il Campidoglio non ricordi l’ingiustizia fatta ad una ragazzina per non rischiare di incrinare i rapporti col Vaticano? Può sembrare assurdo. Invece è proprio così e mi è stato confermato che proprio le polemiche, volute in certi ambienti, di questi giorni hanno fatto fare al sindaco un passo indietro”.
Orlandi ha infine espresso i suoi sentimenti in merito e promesso che in effetti il sit in ci sarà: forse nel piazzale di fronte a Castel Sant’Angelo, in modo da recarsi all’Angelus e ascoltare papa Francesco che probabilmente ricorderà Emanuela Orlandi. L’uomo promette che diramerà informazioni non appena avrà ricevuto tutte le autorizzazioni del caso.
“Sinceramente - conclude Pietro Orlandi - sono amareggiato da questo atteggiamento remissivo che decisamente non fa fare una bella figura al primo cittadino di Roma. Purtroppo quella sudditanza psicologica nei confronti del Vaticano, che pensavo non esistesse più, è sempre molto presente”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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