"Esclusi atti di bullismo, forse preoccupazione per i voti". Il giallo del 12enne precipitato a Roma

La tragedia giovedì scorso nel quartiere romano Collatino. La procura indaga con l'ipotesi di istigazione di suicidio. Nessuna autopsia sulla salma del 12enne

"Esclusi atti di bullismo, forse preoccupazione per i voti". Il giallo del 12enne precipitato a Roma
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Non vi sarebbero episodi di bullismo correlabili alla morte di Valerio, il 12enne precipato dalla finestra al decimo piano di un appartamento in via Iginio Giordani, nel quartiere romano Collatino, lo scorso giovedì. È quanto risulta dai primi accertamenti investigativi disposti dalla procura di Roma per chiarire la dinamica della tragedia. L'inchiesta contro ignoti coordinata dai pm Giuseppe Cascini e Barbara Trotta ipotizza il reato di istigazione al suicidio, ma non si escludono altri scenari.

Nessuna autopsia

Al momento l'ipotesi più probabile è quella relativa al gesto di natura volontaria. Motivo per il quale sulla salma del 12enne non verrà effettuata alcuna autopsia, ma sarà sufficiente l'esame esterno del medico legale. Mentre sono state disposte una serie di verifiche tecniche, tra cui l'analisi dei dispositivi tecnologici (pc e cellulare) in uso alla vittima. Secondo quanto apprende l'Agi, dai primi riscontri sembrerebbero esclusi episodi di bullismo scolastico. Al riguardo, nei giorni scorsi, il preside della scuola svizzera frequentata dal ragazzino aveva precisato che lo studente era ben integrato nella classe e benvoluto dai compagni.

La preoccupazione di Valerio per i voti

Valerio divideva le sue giornate tra la scuola e la passione per il calcio. Una tranquillità apparente che, forse, potrebbe aver celato qualche fragilità. Come, ad esempio, un'eventuale preoccupazione per il rendimento scolastico. Chi indaga non esclude che il 12enne temesse di non riuscire a soddisfare le aspettative dei genitori, posto che ve ne fossero. Ad ogni modo, il ragazzino non ha lasciato alcun biglietto d'addio. Circostanza che getta ulteriori dubbi sull'ipotesi del gesto estremo, anche se sembra essere lo scenario più attendibile.

Sentiti i familiari

Gli investigatori hanno già sentito i genitori della giovane vittima, tra cui la mamma e il papà in qualità di persone informate sui fatti. Nei prossimi giorni sarà sentita anche la baby sitter che si trovava in casa giovedì pomeriggio per accudire la sorellina di Valerio.

Intanto nel quartiere Collatino, dove si è consumata la tragedia, c'è sgomento. "Veniva qui da solo o con i genitori - ha raccontato al Corriere un negoziante della zona -Era molto educato e sorridente. Possibile che sia successo?".

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