Sono finiti sotto inchiesta 411 docenti universitari, che adesso devono milioni di euro allo Stato perché, mentre svolgevano l'incarico pubblico, mantenevano le proprie attività private.
L'indagine della Guardia di Finanza ha portato già decine di segnalazioni alla Corte dei Conti. Dopo le prime condanne, sono stati eseguiti dei controlli a tappeto che hanno coinvolto le facoltà di Ingegneria, Architettura e Chimica di tutta Italia. Ma, entro qualche settimana, saranno ampliate le verifiche anche nelle facoltà di Economia, Giurisprudenza e Medicina che, plausibilmente, incrementeranno il numero di docenti coinvolri. La legge, infatti, impone che, chi sceglie il lavoro a tempo pieno, debba garantire un impegno per 350 ore annuali e, di conseguenza, il divieto di svolgere qualsiasi altra attività lavorativa.
Il record dei professori che hanno mantenuto il doppio incarico è detenuto, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, dalla Lombardia, che conta 60 casi, seguita dai 49 casi della Campania e dai 38 del Lazio. I docenti sospettati sono stati individuati a seguito di una serie di verifiche, effettuate basandosi sul controllo della partita iva e delle ore dedicate all'insegnamento e a quelle attività educative diverse dalle ore di lezione, come i corsi di formazione, la ricerca e l'aggiornamento. Compiti non svolti dai professori, che hanno preferito utilizzare quelle ore per dedicarsi alle proprie attività private, sicuramente più remunerative.
Il risultato delle prime verifiche porta a ipotizzare una somma enorme, che gli insegnanti dovranno versare allo Stato. Sono già stati richiesti 42 milioni di euro, a 172 professori e, dato l'allargamento dell'inchiesta, previsto nelle prossime settimane, la cifra potrebbe addirittura raddoppiare, arrivando a 80 milioni di euro. Nell'elenco degli atenei sotto controllo sono inseriti il Politecnico di Milano e Torino, Tor Vergata, Romatre e la Sapienza di Roma, la Federico II di Napoli e l'Unipa di Palermo.
Uno dei casi più eclatanti riguarda un docente di ingegneria dell'università di Genova, che è stato condannato a risarcire danni da circa due milioni e mezzo di
euro, perché nel corso della sua carriera avrebbe accettato numerosi incarichi privati, senza mai chiedere il permesso. Altri professori, invece, saltavano addirittura le lezioni, per potersi dedicare alle proprie attività.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.