È stato staccato durante la notte il respiratore che teneva in vita Alfie Evans, il bambino d 23 mesi al centro di una battaglia legale in Gran Bretagna e a cui ieri il governo italianao ha concesso la cittadinanza, dopo che a lungo i genitori hanno chiesto che potesse essere trasferito all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.
Affetto da una malatta neurodegenerativa, il bimbo dalle 21.17 di ieri sera ha respirato da solo per undici ore, prima che i medici gli concedessero di nuovo acqua e ossigeno. Per la madre del bambino quanto successo è la dimostrazione che "questi dottori hanno torto". Secondo i medici Alfie non avrebbe potuto resistere più di qualche minuto.
"Dicevano che stava soffrendo e invece non soffre anche senza respiratore", sostiene il padre Tom, che aggiunge comunque: "Avremo bisogno che riceva assistenza" e parla di medici esterrefatti dall reazione del bambino dopo che le macchine sono state staccate.
Da ieri molti manifestanti si sono riuniti fuori dall'ospedale per sostenere la causa dei genitori, che ieri hanno ricevuto il verdetto negativo della Corte europea per i diritti umani, che ha respinto la loro richiesta di riaprire il caso del bambino. All'Alder Hey di Liverpool è arrivata ieri anche Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù di Roma, che ha però detto in un'intervista al Tg2000 di non essere stata ricevuta dai vertici dell'ospedale.
Il giudice dell'Alta Corte Anthony Paul Hayden ha convocato una nuova udienza,
con tutte le parti coinvolte, oggi pomeriggio alle 15.30 a Manchester (ore 16.30 italiane) visti gli sviluppi delle ultime ore. Hayden è lo stesso giudice che aveva autorizzato il distacco delle macchine al piccolo Alfie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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