Il primo bollettino del nuovo anno sull'epidemia di coronavirus diramato dalla Protezione civile registra 22.211 nuovi contagi a fronte di 157.524 tamponi processati, con una incidenza del 14,1%. Il tasso di positività, il rapporto tra positivi e tamponi, è risalito di un punto e mezzo in sole 24 ore, passando dal 12,6 al 14,1%, e andando in alcune regioni a superare la soglia dell’1, considerata critica.
Contagi ancora alti e Rt in crescita
Insomma, nonostante le restrizioni a cui è tenuta la popolazione, la situazione non sembra migliorare. I dati preoccupano, in particolare se si considera anche l’aumento dell’indice Rt e il numero dei decessi. Senza dimenticare che ormai mancano pochi giorni al 7 gennaio, giorno che segna definitivamente l’addio alle festività e, forse, alla zona rossa per tutta l’Italia. Tranne l’Abruzzo che sarà arancione, le altri regioni dovrebbero infatti tornare al colore giallo.
Con la Befana scade il decreto e dal giorno dopo dovrebbero riaprire le scuole, i bar, i negozi e i ristoranti. Per quanto riguarda i negozi, già lunedì 4 gennaio respireranno un po’ e potranno aprire nell’unico giorno della prossima settimana in cui l’Italia sarà arancione. E alcune regioni inizieranno anche i saldi. Come si è capito dall'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia, i contagi sono in decrescita ma in modo molto lento. E questo potrebbe voler dire che alcune zone dell’Italia potrebbero essere sottoposte a nuove restrizioni anche dopo l’Epifania, magari in zona arancione, se non addirittura rossa.
Sono tre le regioni che hanno superato il valore 1 dell’Rt, a rischiare maggiormente sono infatti: Veneto, Liguria e Calabria. Anche se, non sembrano messe bene neanche Puglia, Basilicata e Lombardia, molto vicine alla soglia. La prossima settimana sarà quindi Palazzo Chigi a decidere quali decisioni prendere, in seguito alle verifiche da parte degli esperti sul monitoraggio fatto dall’Istituto superiore di sanità. In base ai numeri dei contagi, la cabina di regia colorerà le regioni. Starà poi al governo decidere in merito.I dati nelle regioni: Veneto in testa
Per il momento a guidare la triste classifica troviamo il Veneto, con il maggior aumento giornaliero di casi,+4.805. Subito dopo la Lombardia, con +3.056, l’Emilia-Romagna, +2.629, il Lazio con un +1.913, la Campania, +1.734, la Puglia con +1.395, la Sicilia, +1.122 e il Piemonte con un +1.058. Il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa del 31 dicembre al ministero della Salute sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia, aveva parlato di una curva in decrescita ma anche della necessità di mantenere il rigore. Anche perché, i dati esaminati si riferivano al periodo precedente alle festività, dovremo infatti attendere metà gennaio per avere quelli relativi all’impatto delle feste.
Brusaferro aveva anche spiegato che in 5 regioni vi è la possibilità di superare la soglia critica di occupazione dei posti letto in 30 giorni. Nelle ultime 24 ore si è registrato un lieve calo nelle terapie intensive, -2, e un -329 negli altri reparti ospedalieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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