Aveva messo in piedi con grande precisione una fitta rete di spaccio tra Arezzo e provincia la gang di nigeriani comparsa nella giornata di ieri in tribunale dinanzi al Gup Fabio Lombardo.
Per loro l’accusa è quella di spaccio di sostanze stupefacenti, una redditizia attività che portavano avanti consegnando direttamente a domicilio la droga ai loro clienti. Non solo ad Arezzo ma anche nelle frazioni della città toscana. E tutto senza farsi alcuno scrupolo nello spacciare in zone sensibili come davanti all’ingresso di una scuola di Indicatore o nei parcheggi di un supermercato del centro.
Come riferisce la stampa locale, l’organizzazione della cellula di spacciatori era assolutamente efficiente, con una suddivisione dei compiti precisa e puntuale. Una cosa che non stupisce più di tanto, visto ad esempio il recente caso di Perugia, che dimostra la grande capacità delle gang nigeriane di gestire traffici anche di grande portata, e non solo limitati ad un’unica città o regione. Tra i 9 africani arrestati c’è chi si occupava di gestire l’approvvigionamento, chi aveva il compito di spacciare e consegnare a domicilio le sostanze stupefacenti e chi doveva svolgere mansioni di controllo, tra pali e vedette.
I carabinieri, che si sono occupati di
gestire le investigazioni, hanno accertato almeno 4mila consegne effettuate dagli spacciatori africani, tutte messe a segno in un solo anno di attività. La prima udienza si è svolta nella mattinata di ieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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