"La responsabilità del crollo deve essere accertata". Autostrade per l'Italia fa mea culpa nella conferenza stampa convocata a Genova ma non si accolla la colpa di quanto successo al viadotto Morandi, drammaticamente crollato pochi giorni fa dopo aver inghiottito la vita di 43 persone.
La posizione della società è chiara: "Il ponte - ha detto ai cronisti l'ad Giovanni Castellucci - fu costruito da un altro ente, che non era Autostrade. Bisognerà vedere tutta una serie di elementi per difendere le responsabilità. Noi nei confronti delle vittime, dei parenti, degli amici e della società sentiamo fortemente la nostra compassione, la nostra vicinanza e il nostro strazio, ma non riteniamo ci siano le condizioni per assumersi la responsabilità per un evento che deve essere ancora indagato a fondo. Dalle indagini emergerà quello che è successo".
Insomma: Autostrade si dice pronta a costruire un ponte nuovo in otto mesi e ha messo a disposizione un fondo per le famiglie delle vittime del crollo. Si parla di qualcosa come 500 milioni di euro, mezzo miliardo per far fronte alla crisi che sta investendo tutta Genova. I soldi andranno a bilancio come un costo, dunque non ci saranno aumenti dei pedaggi. Anzi: la società sta già studiando un piano per "liberalizzare i pedaggi nel nodo di Genova da Bolzaneto a Voltri a Genova Ovest da lunedì". Il presidente della società,Fabio Cerchiai, ha anche detto che la famiglia Benetton, principale azionista di Atlantia, sta vivendo la tragedia legata al crollo del Ponte Morandi "con grande dolore e con grande partecipazione". Atlantia e Autostrade sembrano aver accolto l'appello di Salvini ad aprire il portafoglio. Ma la responsabilità, quella no. Per ora la società non intende assumersela.
Eppure c'è chi nei giorni scorsi ha puntato il dito contro quella società che - a detta del governo - avrebbe dovuto controllare la stabilità del viadotto. Sul tavolo c'era un bando da 20 milioni per lavori al ponte Morandi, ma non c'è stato tempo per portarli a termine. Chissà cosa ha fatto crollare tutto. I lavori decisi la scorsa primavera, hanno però spiegato i vertici di Autostrade, "non erano con una procedura d'urgenza, ma ristretta. Perchè le imprese che potevano partecipare a un intervento così complesso dovevano essere selezionate. Riguardava anche un altro pilone, non solo quello danneggiato. Era per allungare il tempo della vita utile del ponte". Anche perché per Castellucci "tutte le relazioni che avevamo ci mostravano uno stato di salute buono". Dunque: perché è crollato? E soprattutto: di chi è la colpa?
Per ora è un mistero. Mentre i parenti delle vittime hanno presentato denuncia contro ignoti, il governo tira dritto sulla decisione di avviare l'iter per la revoca della concessione. Subito dopo la conferenza stampa di scuse di Autostrade, Di Maio ha preso la parola per ribadire il pungo duro dell'esecutivo. "L'unica strada che il Governo seguirà è quella di andare avanti con la procedura di revoca - ha scritto il vicepremier su Facebook - Le loro scuse servono a poco e non vi è modo di alleviare le sofferenze di una città distrutta dal dolore. Oggi abbiamo fatto una promessa ai familiari delle vittime e a tutti i cittadini rimasti coinvolti nella tragedia di Genova e la onoreremo andando fino in fondo". Tradotto: "Lo Stato non accetta elemosine da Autostrade".
Il grillino vuole "risarcimenti credibili" e nega che ci sarà "alcun baratto". E lo stesso ha ribadito anche Matteo Salvini, secondo cui "se qualcuno pensa che con questo possano pagare le lore colpe ha sbagliato, è solo il minimo sindacale". Il nuovo ponte che Autostrade costruirà non servirà dunque a fermare l'iter di revoca. Almeno non ora. Anzi: fonti di Palazzo Chigi in serata hanno fatto trapelare l'intenzione di procedere con la revoca della concessione.
"Quanto alla proposta di Autostrade, come già detto ieri nel comunicato - fanno sapere - abbiamo avviato la procedura per la caducazione della concessione e certo non la interromperemo perché Autostrade offre di stanziare fondi per riparare i gravi danni conseguenti alla tragedia. Eventuali somme, per quanto riguarda il Governo, verranno accettate solo a titolo di parziale riparazione dei danni, senza alcun pregiudizio per i maggiori danni e per la caducazione della concessione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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