Dopo la pandemia il mercato del lavoro sembra essere partito ancora più forte rispetto a prima e particolare attenzione viene rivolto alle aziende e alla qualità del lavoro all’interno di esse. La solidità finanziaria e le prospettive di carriera sembrano non bastare più, servono garanzie sul bilanciamento tra vita e lavoro. A dare una mano nella valutazione ci pensa Statista, la piattaforma digitale che raccoglie ed elabora dati economici, che ha realizzato il sondaggio Italy’s Best Employers, i cui risultati, come riportato dal Corriere, saranno disponibili da domani, martedì 28 settembre.
400 le aziende prese in cosiderazione
La classifica ha interessato 400 imprese, tra quelle medie e le multinazionali, oltre a una parte del settore pubblico, tra ospedali, università e centri di ricerca. Statista ha interpellato decine di migliaia di lavoratori che volontariamente hanno risposto a domande riguardanti la propria azienda o anche altre realtà attive nello stesso comparto. Attraverso un voto in modalità scolastica si è così arrivati a una classifica generale e a una ventina di classifiche definite suddividendo le 400 realtà per categorie economiche.
Le caratteristiche
Tra i requisiti maggiormente presi in considerazione nella classifica ci sono i meriti delle aziende, a partire dai piani di welfare aziendali, sempre più flessibili, nei quali viene riconosciuto ai collaboratori un credito personale a cui viene aggiunto un contributo per la famiglia, che viene definito in base al numero e dell’età dei figli. Quello che emerge dal sondaggio è una ancora maggiore personalizzazione di questi piani, sempre più costruiti attraverso il dialogo e la condivisione con i dipendenti. Senza dimenticare che certamente il lockdown e il lavoro in smart-working hanno alzato il livello di disagio psicologico. Da questo punto di vista molte aziende hanno deciso di dare il via a iniziative di sostegno e a nuovi modelli organizzativi.
Il vecchio modello non convince più
Gabriele Gabrielli, docente alla Luiss di Confindustria nei corsi di Organizzazione e gestione delle risorse umane e People management, ha confermato:“Dopo il grande disorientamento di un anno fa, oggi c’è maggiore consapevolezza ma anche prudenza nel disegnare nuove configurazioni organizzative. La verità è che nessuno sa bene che cosa vogliono i lavoratori. Quali aspettative hanno, quale senso cercano dal proprio lavoro? Il vecchio modello più soldi e più benefit non sembra in grado di convincere, per esempio, i giovani talenti che hanno bisogno di altro”.
Marco Ceresa, numero uno di Randstad Italia Agenzia per il lavoro, ha spiegato che “non bastano più aspetti come la solidità finanziaria o le prospettive di carriera. Per trattenere persone valide oggi le imprese devono offrire garanzie sul bilanciamento tra vita e lavoro”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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