La "Babele" di Equitalia. Dopo l'annuncio del governo che dà l'opportunità ai Comuni di rottamare le cartelle di Equitalia. Di fatto però le regole variano da città in città e dipendono molto dalle scelte fatte dalle amministrazioni locali. E così per 5000 Comuni, come ricorda ilSole24Ore, è arrivato il momento di fare una scelta. Tutte le amministrazioni che nel corso del 2016 hanno affidato agli uffici comunali o a concessionari la riscossione coattiva senza l'ausilio di Equitalia dovranno decidere entro l'1 febbraio se usufruire della rottamazione. Si trovano in questa situazione, tra gli altri, Napoli, Venezia, Aosta, Perugia e Siena. Finora molti Comuni non hanno aderito alla rottamazione. Scelta ad esempio seguita dal Comune di Milano: "Mi sembra una decisione giusta. Decidere diversamente avrebbe significato dare uno schiaffo a quelli che invece le multe le pagano e che fanno il loro dovere di cittadini. Non mi sembrava corretto penalizzarli. Abbiamo deciso di non farlo, anche se il Governo dava la possibilità, perché è una questione di rispetto per i milanesi che invece fanno la loro parte", ha affermato il sindaco Beppe Sala. E sulla stessa linea si stanno schierando molti Comuni come ad esempio Bologna, Torino, Milano e Cagliari. Ma attenzione, i cittadini, anche in assenza della delibera, potranno godere della rottamazione. Il provvedimento del governo riguarda tutte le cartelle emesse tra il 2000 e il 2016.
Se in questo arco di tempo il Comune ha delegato ad Equitalia la riscossione allora è possibile richiedere la rottamazione. Le scelte dei Comuni comunque saranno differenti di città in città e questo di fatto aumenterà la confusione dei contribuenti che devono pagare il Fisco.
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