Bergamo, l'incubo meningite non si arresta: annullata messa del patrono all'ospedale di Sarnico

Le autorità del paese lombardo hanno deciso di evitare il contatto tra ricoverati e persone esterne alla struttura. Vietato anche il bacio della reliquia nella giornata del patrono

Bergamo, l'incubo meningite non si arresta: annullata messa del patrono all'ospedale di Sarnico

Probabilmente, ciò che ha prevalso è stato il timore di un contagio. Così, per la prima volta dopo 15 anni, è stata annullata la messa che celebra il santo patrono all'ospedale Faccanoni di Sarnico, in provincia di Bergamo, per evitare, visti i casi di sepsi da meningococco registrati negli ultimi giorni nella zona del Basso Sebino, di far accedere persone provenienti dall'esterno nella struttura sanitaria e metterli in contatto con i pazienti ricoverati.

Niente bacio alla reliquia

Secondo quanto riportato da Il Giorno, l'occasione era quella della celebrazione del san Mauro, il patrono del comune lombardo, che cade proprio nella giornata di oggi. Ma oltre a questo, visti i casi di meningite segnalati nelle ultime settimane, è stato sospeso anche il bacio della reliquia in occasione delle messe solenni della giornata, celebrate in questa giornata dal vescovo emerito di Fidenza, monsignor Carlo Mazza, e da quello emerito di Brescia, monsignor Bruno Foresti.

Il simbolo della festa

Sul caso è intervenuto anche il sindaco del comune lombardo in provincia di Bergamo, Giorgio Bertazzoli, che ha commentato così le misure decise per evitare eventuali contagi: "La festa offre l'opportunità di incontrarci e rinnovare, in questo delicato momento, il vincolo che rende la collettività cosciente della propria identità oltre che un'occaasione per tornare a essere una comunità viva e felice di stare insieme".

I provvedimenti simili

Una misura molto simile era stata presa anche dalle parrocchie di Villongo e Tavernola, sempre in provincia di Bergamo, dove i sacerdoti avevano invitato i fedeli a non stringersi la mano durante la celebrazione eucaristica (al momento di scambiarsi il "segno di pace") per timore dei contagi. Da qualche giorno, infatti, nella zona era partita la corsa alle vaccinazioni tra Brescia e Bergamo, dove la meningite ha colpito diversi abitanti.

Il timore del contagio

Qualche giorno fa, la paura del contagio aveva indotto a variare non solo gli appuntamenti e i riti religiosi, ma anche alcuni incontri sportivi. Due partite di volley, per esempio, sono state assegnate a tavolino, visto che gli avversari non si sono presentati in campo. "Circola troppo allarmismo con informazioni sbagliate e nemmeno i sani valori dello sporto riescono a sconfiggere questa dilagante psicosi", aveva dichiarato il presidente della polisportiva del comune bergamasco, Carlo Belussi.

I casi della zona

608px;">Ma i quattro casi di sepsi da meningococco C, due dei quali mortali, e uno da meningococco di sierogruppo B hanno creato nella zona diverse preoccupazioni. Così, per fronteggiare la questione, in questi giorni, sono stati attivati ambulatori straordinari dove ogni giorno si sono presentati diversi cittadini.

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