Due chili di cocaina dentro statuine e quadretti sacri nello zaino di una bambina di 11 anni. Così i narcos peruviani speravano di aggirare i controlli all'aeroporto di Malpensa per rifornire le piazze di spaccio di Pavia e Milano. Ma a monitorare i movimenti della droga purissima proveniente dal Perù erano già pronti gli agenti della Guardia di Finanza di Pavia che aspettavano al varco la minore non accompagnata, incosapevole di cosa stesse trasportando. La bambina stava raggiungendo la madre qui in Italia, secondo quanto ricostruito anche lei all'oscuro di tutto, ed è stata sfruttata come corriere della droga nascosta dentro cornici di immagini votive e una statuetta della Madonna.
Da questo sequestro è partita immediatamente la fase due di un'indagine più ampia sul narcotraffico proveniente dal Sudamerica, denominata "Huarango", dei finanzieri della Scico (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) e che aveva già portato all'arresto all'aeroporto di Lima due italiani di ritorno a casa con sei chili di cocaina nei bagagli.
Altre 10 ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite tra Milano, Napoli e Terni col fermo di sette peruviani, tra cui cinque donne, mentre tre
peruviani sono attualmente latitanti e ricercati con l'accusa di traffico internazionale di droga.Un piano senza scrupoli messo in atto già in passato praticamente con le stesse modalità, ma anche questa volta rovinato sul nascere.
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