Blitz contro Green Hill Gli animalisti liberano una decina di cuccioli

Migliaia di animalisti chiedono la liberazione dei 2500 beagle destinati alla vivisezione e la chiusura dell'allevamento. Dodici persone fermate. Brambilla: "I senatori ascoltino la volontà dei cittadini". GUARDA LE FOTO

Blitz contro Green Hill  Gli animalisti liberano una decina di cuccioli

Migliaia di animalisti in marcia per chiedere la chiusura dell'allevamento Green Hill. Si sono radunati a Montichiari, pronti a marciare per i diritti degli animali. Sono arrivati da tutta Italia: Milano, Roma, Bologna, Genova, Torino, Bolzano, Rieti.

E hanno marciato con la fascia nera al braccio, in lutto per i cuccioli destinati ai tavoli di laboratorio. E' la quinta volta in meno di un anno che i militanti di "Occupy Green Hill" si ritrovano a protestare per le vie del paese. Il corteo si è appellato al Parlamento, affinché approvi la legge che vieta l'allevamento in Italia di cani, gatti e primati destinati alla vivisezione.

Intorno alle 16, un gruppo di manifestanti ha prima scagliato sassi contro il canile e poi ha scavalcato la recinzione per raggiungere le gabbie dove sono rinchiusi gli animali. Polizia, carabinieri e vigili sono subito intervenuti bloccando altri attivisti che tentavano di entrare. Alla fine decine di beagle rinchiusi a Green Hill sono stati liberati e la gioia dei manifestanti si è palesata con urla e applausi. Mentre sono tredici le persone fermate durante il blitz e accusate di violazione di domicilio, invasione di terreni e danneggiamento. Alcuni dovranno rispondere anche di rapina impropria, furto aggravato dalla violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

"Grande stima e gratitudine" per i manifestanti riuniti a Montichiari sono state espresse dall'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, anche a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente.

“Per l'ennesima volta migliaia di cittadini, in rappresentanza di milioni di altri, hanno alzato la voce contro l'ultimo allevamento di cani da laboratorio rimasto in Italia, baluardo di un modo di fare ricerca superato e pericoloso anche per la salute umana", ha detto la Brambilla.

Che poi ha aggiunto: "Poche volte la volontà popolare è stata palesata con tanta determinazione e tanta chiarezza. E gli italiani non intendono più tollerare che essa venga platealmente calpestata dall'arroganza e dalla prepotenza delle lobby farmaceutiche. Faccio dunque appello ai colleghi senatori perché approfittino dell'occasione offerta dall'art.14 della legge comunitaria 2011, che prevede, tra l'altro, il divieto di allevare sul territorio nazionale cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione".

Articolo 14 che comprende la norma scritta proprio dalla Brambilla: "É vietato l'allevamento di cani, gatti e primati destinati alla vivisezione in tutto il territorio nazionale". L'articolo 14, approdato al Senato, ha ottenuto il parere favorevole dalla commissione di merito, Igiene e Sanità, e ora si trova all'esame della commissione Politiche dell'Unione europea, ultima tappa prima di arrivare all'aula di Palazzo Madama.

Ma le associazioni animaliste e alcuni senatori hanno denunciato il fatto che, proprio in questo finale passaggio in commissione, vi sarebbe l'intenzione, da parte della presidente Boldi (Lega nord) e del relatore Di Giovan Paolo (Pd), di modificare il testo.

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