Le maestrine sono sempre lì con il ditino alzato: pronte a giudicare. E anche questa volta il diluvio di insulti è arrivato puntualissimo. A dover subire gli schiaffi da parte del docente in cattedra è stato il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni. La leghista sui suoi canali social ha lanciato una piccola rubrica video, "Prima l'italiano", in cui parla in un minuto di alcune curiosità legate alla cultura di casa nostra. Tra questa anche alcuni cenni al look di Leonardo Da Vinci e alle sue innovazioni nel campo dell'arte. Apriti cielo. Michela Murgia sulla Stampa la infilza senza pietà. E lo fa con una cattiveria che va ben oltre la mera critica. Per non sbagliare già alla quinta riga arriva l'insulto degli insulti: "Ignorante". Leggere per credere: "Per colpa della sua idea di autonominarsi divulgatrice della vita dei grandi personaggi italiani, il noto sito di informazioni open source è stato usato infatti nelle ultime ore come strumento di misura della sua ignoranza o, a essere buoni, della sua coerenza".
Eppure dal tono dell'attacco a quanto pare la custode della Cultura è proprio lei, la Murgia. Guai a toccarle l'orto dove raccoglie le sue nozioni da propinarci. Si paga pegno accettando una valanga di insulti. Poi arriva l'affondo: "Il problema sorge solo quando con quella smilza infarinatura pretendi di aumentare la cultura generale degli altri, aprendo improbabili rubriche social dove ti improvvisi ambasciatrice di nozioni che tu stessa non hai". Eh certo, la Borgonzoni non fa parte del circolo radical chic che pontifica su tutto e che ha sempre il moralismo in tasca e la sapienza tra le mani. Così la leghista diventa il bersaglio perfetto per convogliare tutto l'odio che parte dai salotti buoni della cultura rossa. Non poteva mancare nel "procedimento a carico" della Borgonzoni alla sbarra del tribunale radical chic, una spruzzatina di astio contro il Carroccio. Anche qui la Murgia è piuttosto prevedibile: "Il vero dato surreale dell' inciampo mediatico di Borgonzoni non è però il saccheggio on line di nozioni a cui chiunque poteva attingere in proprio, ma l' aver preteso di chiamare la sua rubrica "Prima l' italiano", ribadendo di sghimbescio il mantra xenofobo del leghismo di cui lei è così espressiva sintesi".
Insomma ancora una volta la Cultura è feudo rosso e guai a toccarla. La Borgonzoni "lapidata" a colpi di insulti declinati sull'asse "ignoranza-xenofobia" è l'ultima vittima di chi vede e giudica l'odio a destra ma poi sa come riversarlo con ferocia sul nemico di turno.
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